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03.06.11

Genova. L’annuncio della nomina a questore di Spartaco Mortola non va giù al Silp Cgil.


Genova. L’annuncio della nomina a questore di Spartaco Mortola non va giù al Silp Cgil.

Mortola è stato dirigente della Digos di Genova nei giorni del G8 genovese del 2001. Negli ultimi mesi Mortola ha subito due condanne in appello per i fatti del G8: tre anni e 8 mesi e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici per l’irruzione alla scuola Diaz e un anno e due mesi per induzione alla falsa testimonianza dell’allora questore di Genova Francesco Colucci.

“La sua nomina – spiega in una nota il segretario generale Silp Cgil Roberto Traverso – non aiuta chi, come il Silp per la Cgil, si batte ogni giorno per l’immagine e i valori democratici della Polizia di Stato. Un anno fa quando uscì la notizia relativa alla nomina, il Viminale buttò acqua sul fuoco, prendendo tempo, assicurando che la nomina non sarebbe stata imminente”.

“Oggi siamo amareggiati e preoccupati, – si legge nella nota – perchè in un momento delicato e fondamentale per la nostra categoria e per tutto il Comparto Sicurezza, crediamo che il Dipartimento della polizia abbia perso un occasione per dare un segnale di rottura”.

“Crediamo che la coerenza – prosegue la nota – sia l’elemento indispensabile per raggiungere gli obiettivi sindacali che il Silp Cgil si è prefissato per valorizzare il Comparto Sicurezza. Ecco perché da tempo sollecitiamo la questura a collaborare con la procura della Repubblica a fare chiarezza sulle vicende che potrebbero infangare l’immagine della polizia di stato genovese. Nello stesso tempo però occorre che il dipartimento della polizia non si dimentichi che scelte come quella della nomina a questore di Mortola, non aiutano ad alimentare il percorso che i colleghi con forza ci chiedono di seguire”.

“Non aiutano..in particolare a Genova..una città dove il tempo per certi argomenti sembra non voler scorrere..e dove da tempo il Silp Cgil sta contribuendo con forza a prendere le distanze da chi non perde occasione per strumentalizzare e destabilizzare la piazza”.

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