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05.03.06

Lavoro repubblica: Bolzaneto, il giudice al contrattacco "Niente ombre, voglio il processo"

LA DIFESA
I legali di Alfonso Sabella, che gestì il carcere del G8: "Ci siamo opposti all´archiviazione"
Bolzaneto, il giudice al contrattacco "Niente ombre, voglio il processo"

«Io voglio il processo, perché per un magistrato con la mia storia e i miei valori è necessario un proscioglimento pieno, senza ombre e per questo ho rinunciato a qualsiasi beneficio giuridico». Alfonso Sabella, ex pm della stagione più dura dell´antimafia siciliana (braccio destro di Caselli gestì il pentimento di Giovanni Brusca e la cattura di decine di boss) è l´ultimo "caso" della vicenda Bolzaneto, il carcere del G8 dove vennero commesse violenze, abusi, umiliazioni per le quali oggi sono alla sbarra agenti penitenziari, poliziotti e carabinieri.
Sabella era, nel 2001, il coordinatore dell´amministrazione penitenziaria a Genova. Nei giorni scorsi Il giudice per le indagini preliminari, Lucia Vignale, ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dai pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati, cui si erano opposti anche 63 no-global transitati per il centro di prima detenzione di Bolzaneto, ed ha ordinato un supplemento d´indagine per verificare se davvero il magistrato non ebbe la possibilità di accorgersi dei soprusi commessi dal personale sui detenuti.
Sabella, assistito dall´avvocato savonese Alessandro Garassini, vuole uscire dall´indagine senza nessun sospetto, anche residuale.
«Abbiamo presentato una memoria - dice il legale - con cui ci opponevamo alla richiesta di archiviazione e chiedevamo anche noi il supplemento. Non accettiamo remissione di querele, e rinunciamo alla prescrizione. Soprattutto abbiamo chiesto al giudice di acquisire tutti i tabulati dei tre telefonini che erano nella disponibilità di Sabella in quei giorni. In questo modo sarà possibile sapere esattamente dove si trovasse in quelle ore e dimostreremo che il tempo trascorso a Bolzaneto fu davvero poco e le sue visite sempre annunciate».
«Credo che Bolzaneto sia una delle molte pagine nere del G8 - aggiunge Garassini - ma proprio per questa ragione il dottor Sabella ne deve uscire immacolato. I veri servitori dello Stato, quelli che non hanno nulla da temere, non si costruiscono le prescrizioni ma vi rinunciano».

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