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03.04.08

lavoro repubblica De Gennaro, le carte dei pm "Così cercavano l´impunità"


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Le cinquanta pagine della richiesta di rinvio a giudizio
De Gennaro, le carte dei pm "Così cercavano l´impunità"

Nella parte finale ricordato anche il tentativo di influenzare Colucci
MASSIMO CALANDRI
VINCENZO CURIA

NELLE cinquanta pagine della richiesta di rinvio a giudizio per Gianni De Gennaro, Francesco Colucci e Spartaco Mortola – disponibili nella sezione genovese del nostro sito internet, Nel documento trasmesso al gip Silvia Carpanini, i pubblici ministeri sottolineano la «marcia indietro» fatta da De Gennaro sull´irruzione nell´istituto di via Battisti (93 no-global massacrati ed arrestati illegalmente): in commissione parlamentare dichiarò di non sapere nulla dell´operazione, davanti agli inquirenti corresse leggermente il tiro.
E pretese da Colucci, sempre secondo l´accusa, una testimonianza che gli facesse da sponda.
I magistrati pongono l´accento sul comportamento dell´ex questore del capoluogo ligure, recentemente nominato prefetto. Che prima di testimoniare ascoltò i «suggerimenti» di un imputato, il questore vicario di Torino, Spartaco Mortola.
Ma soprattutto incontrò De Gennaro e poté leggere i verbali del ‘capo´.
La procura denuncia quello che definisce «il circuito di solidarietà» tra i protagonisti di questa triste pagine nella storia della Polizia di Stato: «Un circuito che unisce gli autori delle condotte criminose, i vertici dell´amministrazione, gli attuali imputati nella loro difesa, i testimoni chiamati a deporre nel processo». Vengono citate le telefonate fatte da Colucci dopo la discussa testimonianza in aula («Ho dato due legnate al pm (...) il capo m´ha chiamato e m´ha ringraziato»).
Nella penultima delle cinquanta pagine della richiesta di processare De Gennaro insieme a Colucci e Mortola, ricordano anche il (presunto) tentativo finale dell´ex capo della polizia «di rimuovere in modo radicale la situazione disagevole per la propria posizione e ruolo istituzionale». I pm fanno riferimento ad una lettera con cui De Gennaro chiedeva a Colucci «una nuova deposizione all´autorità giudiziaria».
Per rappresentare definitivamente la verità, ha più volte precisato l´attuale commissario governativo. «Per beneficiare della causa di non punibilità che segue ad un´eventuale ritrattazione», accusano i magistrati.

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