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03.02.07

Lavoro repubblica G8, Agnoletto attacca Lalla "Le molotov non dovevano sparire"

Blitz in tribunale, critiche anche sulla vicenda Giuliani: "Non si vuole
arrivare alla verità"
G8, Agnoletto attacca Lalla "Le molotov non dovevano sparire"
Il procuratore capo: abbiamo provato a fare chiarezza

VINCENZO CURIA

LE ORAMAI famose "molotov fantasma", il processo Giuliani e altri scottanti
argomenti da tempo sul tappeto ma ancora senza spiegazioni convincenti,
sono stati ieri al centro di un lungo faccia a faccia fra Vittorio
Agnoletto e il procuratore capo Francesco Lalla. Un incontro piuttosto
teso. L´europarlamentare portavoce del Genova Social Forum nei giorni del
G8, attacca la procura, in particolare il responsabile dell´ufficio,
appunto Lalla. Agnoletto, che era accompagnato da Antonio Bruno, del
"Comitato verità e giustizia per Genova", non ne ha fatto mistero in un
incontro con i giornalisti. Con le armi ad alzo zero, ha sparato a raffica.
«Non fosse vera, la ricostruzione della vicenda delle molotov sarebbe
riconducibile a una telenovela. Ho contestato le indicazioni date da Lalla
al Gip in occasione della richiesta di archiviazione della posizione di 93
indagati, contestuale alla distruzione del materiale trovato nella scuola
Diaz. La conseguenza: la distruzione della prova principe a carico della
polizia. Cosa ha risposto Lalla? Che siccome non si doveva procedere a
carico di quei 93, quelle cose non avevano più senso. Dimenticando che le
stesse prove servivano per altri procedimenti. Lalla avrebbe dovuto
impedirlo e impartire alla questura ordini in proposito».
Si è associata alle argomentazioni di Agnoletto anche Antonio Bruno che ha
a sua volta commentato con espressioni critiche l´operato della procura.
L´europarlamentare rivela pure di avere chiesto ufficialmente «che si
proceda contro la questura per avere distrutto prove importanti. E
prosegue, ricordando di non avere risparmiato rimproveri a Lalla.
«Possibile che non ci siano stati scambi di idee? Che affidabilità può dare
un tribunale senza coordinamento? Non si ritiene nemmeno di aprire
un´inchiesta per sapere perché non sia stato redatto un verbale di
sequestro delle molotov»
«Ho affrontato anche la questione Placanica», aggiunge, «E ho contestato le
sue dichiarazioni su una presunta impossibilità di riaprire il processo
contro l´ex carabiniere. Placanica avanza altre ipotesi: perchè non si fa
chiarezza»? Concludendo di avere ricavato la percezione che non si voglia
più celebrare un processo per la morte di Carlo Giuliani. Un unico aspetto
positivo: Lalla ha assicurato la chiusura dei processi in corso entro il
2007.
Agnoletto parla anche di scogli burocratici insormontabili. «Ho chiesto
anche a Lalla se non si ritenga responsabile di avere ordinato la
distruzione del materiale raccolto alla Diaz». Quanto a Lalla, intuendo le
esternazioni di Agnoletto, ha assicurato di avere fornito ogni chiarimento
possibile, fugando così ogni perplessità. «Ho smentito che non sia stata
aperta alcuna inchiesta sulla sparizione delle molotov e puntualizzato che
la confisca e la distruzione delle armi proprie e improprie nella Diaz fu
da me richiesta, ma affatto disposta. Per ciò che riguarda l´omicidio
Giuliani, ho ricordato che le indagini non furono riaperte perché Placanica
riferiva cose non nuove. Sottolineando, inoltre, che l´ex carabiniere,
quando nel settembre scorso fu convocato per testimoniare, si avvalse della
facoltà di non rispondere».

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