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20.07.04

lavoro repubblica: per i giudizi la caserma di bolzaneto era un lager

da lavoro - repubblica

DICONO che ci voglia pazienza. Che per la verità, per la giustizia, si debba attendere. Due dei processi per i fatti del G8 riprenderanno a settembre: il 17 quello per la devastazione e il saccheggio della città imputati 25 (più uno) presunte Tute Nere, è già a dibattimento; il 23 si ricomincia invece con l'udienza preliminare per il sanguinario assalto poliziesco alla scuola Diaz, con 29 imputati tra super-poliziotti ed agenti. Alcuni devono rispondere di lesioni, reato che si prescrive in cinque anni. Non è definitivamente chiusa la vicenda di piazza Alimonda: l'omicidio di Carlo Giuliani è stato portato davanti alla Corte Eurpea per i diritti dell'uomo, ma per stessa ammissione dell'avvocato Giuliano Pisapia, che rappresenta la famiglia Giuliani "i tempi sono anche più lunghi di quelli nostri: hanno richiesto della documentazione a noi e allo Stato italiano, aspettiamo fiduciosi". E poi c'è l'inchiesta sui soprusi nella caserma di Bolzaneto. La Procura ha presentato una richiesta di rinvio a giudizio per 47 persone, tra rappresentanti delle forze dell'ordine (carabinieri, polizia penitenziaria) e medici (quattro), la data della prima udienza preliminare deve ancora essere fissata. Si e' parlato del 9 dicembre prossimo. Il rischi altrimenti e' di passare direttamente a gennaio, al 2005 insomma. La "memoria" della Procura sull'irruzione alla diaz sarebbe stata ultimata nei giorni scorsi. E utilizzando sempre il condizionale, si tratterebbe di un sensazionale documento d'accusa nel quale, utilizzando i filmati girati davanti all'istituto scolastico la nott del 21 luglio, verrebbero evdenzitate le responsabilità di tutti gli imputati. Colpevoli di aver programmato una crudele spedizione punitiva, d aver imbrogliato le carte per fuggire dalle responsabilità, di aver rinnegato il proprio mestiere ammanettando persone che s: sapeva essere innocenti. Di essersi messi d'accordo in una sciagurata riunione nel cortile della scuola, davanti al sacchetto con le molotov.
Ma ancora più clamorose promette di essere il testo redatto dai pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati, protagonisti (coni colleghi Francesco Cardona Albini ed Enrico Zucca) dell'inchiesta sui soprusi nella caserma di Bolzaneto. Una "memoria" in cui la parola lager verrebbe più volte citata, con riferimento all'inquietante "comitato di accoglienza" e alle procedure umilianti cui i 255 manifestanti che passarono da lì furono costretti. Un documento difficile, ponderato e sofferto, in cui per fare il punto sulla responsabilità dei superiori si arrivano a citare gli atti del processo di Norimberga. Centinaia di pagine per ricordare le violenze commesse all'interno di quello che doveva essere un "centro di detenzione temporanea" e che si trasformò in un inferno. Ma anche per cercare di capire come ha potuto accadere che così tanti tutori dell'ordine, uomini e donne che singolarmente si erano sempre comportanti nella maniera più professionale possibile, all'improvviso abbiano ceduto all'istinto del "branco" trasformandosi in aguzzini o in complici omertosi. Perché possiamo attendere, ma abbiamo il diritto di conoscere la verità.
(m. cal.)

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