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28.06.07

Lavoro repubblica Sentito in aula lŽuomo uscito dalla Diaz a pochi minuti dallŽirruzione: "Era tutto tranquillo"

Sentito in aula lŽuomo uscito dalla Diaz a pochi minuti dallŽirruzione: "Era tutto tranquillo"
G8, Mantovani contro De Gennaro Sfila lŽultimo teste prima del blitz
Il deputato di Rc: va con Amato ? Non gli faccio i complimenti

MARCO PREVE


«Siamo andati via dalla Diaz cinque minuti prima dellŽarrivo della polizia. I ragazzi stavano andando a dormire, qualcuno chiacchierava nel cortile, era tutto assolutamente tranquillo...». EŽ quanto ha raccontato ieri mattina davanti ai giudici il teste Umberto Ghisaura, 20 anni nel luglio 2001, ultimo testimone a visitare la scuola prima che si scatenasse la violenza della polizia. La penultima udienza del processo Diaz (29 imputati, con alcuni dei massimi dirigenti della polizia italiana) prima della pausa estiva regala le deposizioni piene di pathos di due esponenti politici, e le loro dichiarazioni a fine mattinata che servono ad alimentare la sterile (perché già risolta dal governo a favore dei due super poliziotti) polemica sulla nomina di Gianni De Gennaro a capo gabinetto del Viminale e di Antonio Manganelli al vertice della polizia italiana. Sulla nomina di questŽultimo, un avvocato del Genoa Legal Forum - che lŽaltro ieri si era espresso con parole durissime per la scelta del governo Prodi - sottolinea che «difficilmente ci si poteva aspettare che venisse sconfessato Manganelli. La notte della Diaz, in casa sua, quando viene avvisato da Gratteri di quanto sta accadendo a Genova, al suo tavolo cŽè il parlamentare ds ed ex direttore dellŽUnità Giuseppe Caldarola».
Alla vigilia dellŽudienza ci si aspettava qualche iniziativa degli avvocati difensori in relazione al filone dŽindagine che vede indagati lŽex questore Francesco Colucci e lŽex capo della polizia Gianni De Gennaro, il secondo accusato di aver istigato il primo a cambiare versione durante la sua deposizione. Ma i legali si sono limitati ad alcune istanze tecniche.
Il primo testimone della mattinata è stato il deputato di Rifondazione Comunista Ramon Mantovani che ha ricordato il suo tentativo di entrare nella Diaz per vedere cosa stesse accadendo, e il ruzzolone che lo coinvolse con un funzionario che lo aveva fermato. Mantovani ha addirittura consegnato alla corte le mostrine dellŽufficiale che gli rimasero in mano quella notte. Poi ha ricordato come ci fosse «una situazione tesa alla Diaz. Ho sentito qualcuno gridare "basta, basta lo ammazzi!". Ma non pensavo ad una macelleria del genere».
Fuori dallŽaula Mantovani ha sottolineato quelle che secondo lui sono le responsabilità di De Gennaro, e alla domanda sul perché Bertinotti abbia fatto le congratulazioni al prefetto per la sua nomina a capo di Gabinetto di Amato, mentre lui è rimasto in silenzio, Mantovani ha risposto: «Faccio il deputato dal 1992 e non ho mai fatto auguri a nessuno. Sulle vicende che riguardano le nomine non prendo mai la parola e mi rimetto alle dichiarazioni di rappresentanti più autorevoli del Prc». Contro Mantovani sono poi fioccate le dichiarazioni di esponenti dellŽUdc e di Forza Italia.
Dopo di lui, lŽex senatore e compagno di partito Gigi Malabarba, ha ricordato di aver successivamente riconosciuto dalle fotografie «il dottor Francesco Gratteri (uno degli imputati allŽepoca dirigente dello Sco, ndr) come il funzionario che gestiva in un determinato momento il cordone di agenti a difesa della Diaz». «LŽunica mia esperienza paragonabile allŽirruzione della polizia nella scuola Diaz è stata in Salvador durante lŽirruzione dellŽesercito in una università» ha poi aggiunto, ottenendo il rimbrotto del presidente Gabrio Barone a non riferire impressioni ma fatti.
Alla fine della mattinata, in merito alla richiesta fatta al tribunale dalla difesa di acquisire 37 telefonate provenienti dagli abitanti delle vie limitrofe alla scuola Diaz al 113 della questura, in cui si parlerebbe della presenza di black bloc, il pm Enrico Zucca ha a sua volta chiesto al tribunale lŽacquisizione di altre telefonate, già trascritte dai consulenti, secondo lŽaccusa più interessanti a fini processuali.

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