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14.03.08

liberazione Lettera al candidato premier Fausto Bertinotti dal Comitato Verità e Giustizia per Genova


Lettera al candidato premier Fausto Bertinotti dal Comitato Verità e Giustizia per Genova Alla Sinistra Arcobaleno chiediamo:
avete dimenticato Genova?

Caro presidente Bertinotti, le scriviamo per esprimerle il nostro disappunto.
Abbiamo letto il programma sintetico della Sinistra Arcobaleno e non vi abbiamo trovato traccia, in nessuno dei 14 "capitoli", delle proposte politiche a nostro avviso necessarie ad affrontare la grave ferita inferta alla nostra democrazia dalle tragiche giornate del G8 di Genova nel luglio 2001.
Solo nel programma più esteso compare un riferimento critico alla mancata approvazione nella scorsa legislatura di una commissione parlamentare d'inchiesta.
In aggiunta si propone di istituire finalmente nel nostro ordinamento il reato di tortura.
Crediamo in tutta sincerità che questi riferimenti siano del tutto insufficienti.
Continuiamo a considerare il G8 del 2001 un punto di svolta per la storia recente del nostro paese, sia per la straordinaria mobilitazione che vi fu, sia per la brutale violenza istituzionale che caratterizzò quelle giornate.
La caduta della legalità costituzionale registrata nel 2001 e la svolta autoritaria vissuta in seguito, continuano a menomare la vita civile e democratica del nostro paese.
Il nostro Comitato, con molti altri soggetti, è impegnato fin dall'inizio nel sostegno alle attività dei legali impegnati in tutti i processi seguiti ai fatti del 2001, ma crediamo che la "risposta" a Genova G8 non possa venire solo dall'azione giudiziaria.
L'archiviazione del procedimento per l'uccisione di Carlo Giuliani, le prescrizioni in arrivo per i processi contro agenti delle forze di polizia per gli abusi alla Diaz e a Bolzaneto, le pene spropositate inflitte ai 25 manifestanti rinviati a giudizio per devastazione e saccheggio, il mancato avvio di procedimenti per una serie di altri abusi contro cittadini avvenuti in strade e caserme di Genova, dimostrano quanto sia limitata e insufficiente l'azione giudiziaria.
Siamo convinti che occorra una forte azione politica e culturale per contrastare la pericolosa deriva autoritaria cominciata nel 2001.
A nostro avviso serve un'ampia riflessione sui rapporti fra cittadini-forze dell'ordine-istituzioni.
Dobbiamo interrogarci sulle conseguenze, per le libertà civili e le garanzie costituzionali, che potranno scaturire dalla copertura e dalla legittimazione sostanzialmente garantite dalle istituzioni a chi fu protagonista, nel luglio 2001, della rottura della legalità costituzionale Le promozioni degli imputati di grado più alto, gli ostacoli frapposti all'azione della magistratura, il no alla commissione d'inchiesta, la carriera "politica" di Gianni De Gennaro sono segnali inquietanti di cui va colta tutta la gravità, che non si limita all'episodio Genova G8.
Caro presidente Bertinotti, siamo sinceramente delusi e sconcertati dalla totale assenza di questi temi dal dibattito politico e dai programmi elettorali della sinistra. Dopo anni di iniziative e discussioni, e dopo tante promesse rimaste disattese, credevamo che fosse arrivato il momento di fare un passo avanti, di investire intelligenze, energie e risorse sulla necessaria rigenerazione della nostra democrazia. La disattenzione della Sinistra Arcobaleno è perciò molto grave.
Da parte nostra, proseguiremo il nostro impegno nella società e saremo sempre disponibili a dialogare con le forze politiche democratiche.
Comitato Verità e Giustizia per Genova
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No, non abbiamo dimenticato. Per questo ora ci battiamo

Care compagne e cari compagni,
naturalmente, non metto in discussione la legittimità della Vostra critica.
Mi permetto solamente di interloquire con Voi a partire dalla lettera che avete inviato e di cui Vi ringrazio sinceramente.
Vorrei innanzitutto chiarire un punto. Abbiamo presentato un programma assai sintetico, un testo asciutto ed essenziale (lo potete scaricare dal sito della Sinistra Arcobaleno e una sintesi per punti la troverete oggi su Liberazione ). Come potete vedere, oltre le cose che avete evidenziato nella lettera, vi è esplicitamente la richiesta della Commissione di inchiesta sulla repressione di Genova e, collegata ad essa, la nostra opposizione al prossimo G8 previsto alla Maddalena (pag. 27).
Non vi è, quindi, rimozione ma la esplicita richiesta di verità e giustizia su Genova e la connessione tra questa e i nuovi appuntamenti degli organismi ademocratici di governo del mondo e di regolazione dei mercati.
Non a caso, abbiamo inserito quel punto nel quadro dell'opposizione alla costruzione della nuova base di Vicenza, della iniziativa per liberare il territorio dalle armi nucleari e dell'indisponibilità per basi logistiche della guerra preventiva.
Anche noi, come voi, "continuiamo a considerare il G8 del 2001 un punto di svolta per la storia recente del nostro paese, sia per la straordinaria mobilitazione che vi fu, sia per la brutale violenza istituzionale che caratterizzò quelle giornate".
Anche noi pensiamo, come voi, che "la caduta della legalità costituzionale registrata nel 2001 e la svolta autoritaria vissuta in seguito, continuano a menomare la vita civile e democratica del nostro paese".
Perciò sono molto d'accordo nel connettere la questione di Genova, la commissione di inchiesta, la giustizia e la verità, con il tema delle libertà, del contrasto alla repressione, del dissenso e delle lotte sociali e con il rapporto tra lotte sociali, politica e istituzioni.
Mi permetto soltanto di dire che questo è il tessuto connettivo del nostro programma e, ancora più in fondo, dello stesso profilo politico e culturale con la quale "la Sinistra l'Arcobaleno" intende non solo attraversare il confronto elettorale, ma costruire il suo rapporto con i movimenti e la società.
E' l'idea di connettere in una unica politica riformatrice e di redistribuzione del reddito, diritti del lavoro, diritti sociali ed espansione delle libertà collettive ed individuali, diritti di cittadinanza.
E' l'idea di avanzare concretamente in una politica di pace che faccia dell'Italia un punto di forza contro il baratro del conflitto di civiltà.
Siamo consapevoli di quanto il governo, nei due anni di legislatura, sia stato lontano da questo.
Proprio per questo, non possiamo non partire che da un bilancio di verità e dai motivi profondi che hanno impedito di avviare la nuova politica, segnando su questo terreno una sconfitta.
Per questo ora ci battiamo per una nuova prospettiva politica.
L'autonomia della sinistra non è un accidente del momento, ma la prospettiva strategica.
A disposizione di un ulteriore confronto, Vi saluto cordialmente

Fausto Bertinotti

14/03/2008

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