25.02.08
rai news 24 Processo G8, per i pm la caserma di Bolzaneto un 'girone infernale'
http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsID=78972
Processo G8, per i pm la caserma di Bolzaneto un 'girone infernale'
Iniziata la requisitoria dei pm
E' iniziata questa mattina, al processo per le violenze commesse nella
caserma di Genova-Bolzaneto durante il G8 del 2001, la seconda parte della
requisitoria dei pm Vittorio Ranieri Miniati e Patrizia Petruzziello. Gli
imputati sono 45, tra appartenenti alle forze dell'ordine e medici.
La caserma di Bolzaneto, descritta oggi dai pm, è sembrata un girone
infernale e un luogo di tortura fisico e psicologico: ragazzi e ragazze
picchiate, tenuti ore e ore in piedi con le mani alzate, accompagnati in
bagno e lasciati con le porte aperte, insultati, spogliati, derisi e
minacciati di guai peggiori, tra cui la sodomizzazione, un salame usato
come manganello, una mano divaricata e spezzata.
Le ragazze erano chiamate "Troie', "Puttane" come accadde a Sara
Bartezaghi a cui agenti dissero anche, ricordando la morte di Carlo
Giuliani: "Ne abbiamo ammazzato uno, ne dovevamo ammazzare cento".
Il pm Ranieri Miniati ha poi fatto un riepilogo delle testimonianze più
salienti delle parti lese durante il processo, tutte avallate dai ricordi
di altri detenuti presenti nella caserma. Tra queste quella di
Massimiliano A., 36 anni, napoletano, disabile al cento per cento."Gli
agenti mi hanno preso in giro - aveva raccontato al processo - per la mia
bassa statura, insultandomi con 'Nano buono per il circo', 'Nano di
merda', 'Nano pedofilo'. Il pm ha anche ricordato che Massimiliano per
un'ora non riusci' a farsi accompagnare in bagno, per cui si fece addosso
i suoi bisogni e rimase sporco a lungo perché gli impedirono di pulirsi.
Un altro episodio ricordato oggi riguarda Katia L. minacciata dagli agenti
di farle fare la stessa fine di Sole (Maria Soledad Rosas), l'anarchica
argentina che si suicido' in carcere dopo la morte del compagno, entrambi
arrestati nell'ambito dell'inchiesta sugli attentati contro la Tav in
Valle Susa. La ragazza si senti' male e vomitando sangue venne portata in
infermeria dove un medico le somministrò dell'ossigeno. Al rifiuto della
ragazza di sottoporsi ad una iniezione il medico la liquidò:"Vai pure a
morire in cella". I pm hanno poi concluso la seconda parte della
requisitoria elencando i vari elementi probatori raccolti, sostenendo
l'attendibilità di tutte le dichiarazioni delle parti lese sottoposte a
varie tipologie di riscontri. La requisitoria proseguirà domani.