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14.06.11

repubblica genova Tanti libri, dieci anni dopo Contro i silenzi, per la verità

Tanti libri, dieci anni dopo Contro i silenzi, per la verità
Da Feltrinelli una rassegna di titoli che riprendono le vicende oscure del 2001, ma anche analisi sulla spinta no global
DONATELLA ALFONSO

La ferita è aperta e, come canta Francesco Guccini in una frase diventata simbolo, "resta amara e indelebile". la ferita è quella della morte di Carlo Giuliani in piazza Alimonda, ma anche quella della follia dei Black Bloc lasciati liberi di distruggere e dei poliziotti che martellano col manganello le Tute Bianche con le braccia alzate in piazza Manin e le suore e i ragazzini in corso Italia, prima della "macelleria messicana" della Diaz e delle torture di Bolzaneto. Ma è ferita anche la fine, che lo si voglia ammettere o meno, di quel movimento no global, dello spirito di Genova che si è perso troppo presto per strada, al punto che chiedersi oggi se un altro mondo è possibile rischia di essere al ripetizione di uno slogan superato. Oppure no? Lo scaffale già affollato dei libri sul G8 di Genova, a dieci anni di distanza si raddoppia almeno; e La Feltrinelli di via Ceccardi gli dedica un ciclo di presentazioni, mentre si annunciano già altri titoli in uscita. Rinviato ad una nuova data l´incontro previsto con marco Imarisio (previsto per oggi) su "La ferita. Il sogno infranto dei no global italiani" nel quale l´inviato del Corriere della Sera ripercorre proprio quella stagione di grandi speranze che, dopo lo shock del G8, con tutti i suoi errori e le sue divisioni, non è riuscito a riprendere il fiato sufficiente per riformarsi in un vero e proprio soggetto politico.
E tocca proprio ad una delle figure simbolo di quello che fu il Genoa Social Forum, cioè Vittorio Agnoletto che ne fu portavoce, raccontare insieme al giornalista Lorenzo Guadagnucci (venerdì 17 alle 18) "L´eclisse della democrazia": il filo conduttore del libro è ripercorrere tutte le verità sospese o negate sulla Diaz, su Bolzaneto, sui processi, le condanne e le assoluzioni; rivendicando nel contempo l´importanza del movimento e soprattutto delle sue idee, con scenari che si sono avverati - come la crisi economica globale - senza che vi sia stata data risposta esauriente; ragion per cui, secondo gli autori, quel movimento sparito, criminalizzato, diventato carsico, resta vivo nella sua proposta ideale e culturale. Martedì 28 verrà presentato invece il nuovo numero della rivista Micromega, che affronta soprattutto il tema della sospensione del diritto in Italia. E infine, giovedì´ 7 luglio, una testimonianza visiva, quella delle scritte murali di quei giorni, in "G8 Graffiti" di Riccardo Navone (edito da De Ferrari): scritte fatte sparire velocemente sotto una mano di vernice, di cui resta la memoria nei video e nelle foto.
Tra i titoli appena usciti, ispirati a quelle giornate di luglio di dieci anni fa, ecco "Il labirinto del G8» dello scrittore e poeta genovese Bruno Rombi (172 pagine, Condaghes editore); nei vicoli sui quali si sta addensando la minaccia della galera costituita dalle cancellate della Zona Rossa, e l´insicurezza di una città privata della propria sovranità, si svolgono storie parallele di delitti e di traffici oscuri e internazionali. E proprio mentre il labirinto della città si chiude, si fa chiaro il groviglio di morti misteriose sulle quali indaga l´ispettore Angelo Concas. G8 come memoria, testimonianza, denuncia: ma anche come scenario, di una storia di tutti noi. Di una Genova che non dimentica, né le pale degli elicotteri, né i fumi dei lacrimogeni, né il porto vuoto di navi, lo smarrimento, il dolore e la rabbia.

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