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09.10.03

secolo xix G8, mossa difensiva Blitz alla Diaz Mortola e Dominici chiedono di essere interrogati ancora

secolo xix


G8, mossa difensiva Blitz alla Diaz
Mortola e Dominici chiedono di essere interrogati ancora

Genova. Sono i primi indagati che hanno richiesto di essere reinterrogati dopo la chiusura dell?inchiesta su due degli episodi più cruenti del G8: il blitz nella scuola Diaz e i fatti avvenuti nella caserma-carcere di Bolzaneto. E non sono due nomi da poco: si tratta di Spartaco Mortola, che
due anni fa era dirigente della Digos di Genova e oggi è responsabile della polizia postale e Nando Dominici, attuale questore di Brescia e ai tempi del G8 dirigente della squadra mobile genovese.
A chiedere che siano sentiti dai pm che hanno recentemente concluso la loro inchiesta è stato Maurizio Mascia, che difende tutti e due gli indagati.
Come è noto quando vengono inviati agli interessati gli avvisi di conclusione delle indagini, gli stessi hanno venti giorni di tempo per chiedere di essere nuovamente ascoltati dai magistrati inquirenti.
Si tratta di una sorta di garanzia prevista dalla legge: in quei venti giorni gli indagati e i loro legali possono prendere visione dei fascicoli che li riguardano e chiedere di essere riascoltati per fare le proprie obiezioni.
Come spiega l?avvocato Mascia, la mossa di chiedere che i suoi clienti siano interrogati è in realtà un sistema per guadagnare tempo. Infatti, dopo la richiesta, il magistrato inquirente deve fissare la data per l?interrogatorio entro i successivi trenta giorni. E poi, con l?approssimarsi della
stessa, si può chiedere un rinvio, o presentare una
rinuncia. Insomma si tratta di un escamotage tecnico
studiato per avere più tempo per prendere visione del materiale. «Per i miei due clienti, spiega l?avvocato, mi sono stati consegnati due fascicoli di centinaia e centinaia di pagine. Vi sono trascritti tutti gli interrogatori. E? una documentazione che va studiata in modo approfondito: non è pensabile farlo in venti giorni. In fondo i sostituti procuratori hanno impiegato due anni per concludere l?inchiesta e noi in venti giorni dovremmo
essere in grado di ribattere ogni punto contestato».
Nando Dominici è tra gli indagati per il blitz nella Diaz e, prima di venire in possesso del materiale con il quale i pm lo accusavano aveva dichiarato: «Non so ancora che cosa mi contestano: sono però assolutamente certo di quello che non ho fatto». Visionati i fascicoli, l?ex capo della squadra mobile potrebbe dunque voler ribadire le sue
verità. Anche per Spartaco Mortola, allora numero uno della Digos, l?accusa parla di verbali falsi o aggiustati. Anche lui, forse potrebbe decidere di dare un?altra volta la sua versione dei fatti, quando sarà convocato dai pm.
Questo percorso di richiedere un interrogatorio-civetta potrebbe essere perseguito da molti altri legali, facendo slittare ulteriormente i tempi dell?iter giudiziario sui fatti del G8.

Elisabetta Vassallo

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