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02.02.12

Repubblica Genova G8 tra gli Orsi Genova in fiamme al Festival di Berlino

G8 tra gli Orsi Genova in fiamme al Festival di Berlino
RENATO VENTURELLI

Ancora G8, ancora Genova 2001. Ma mentre l'Italia sembra voler
dimenticare, l'Europa continua a interrogarsi su quei giorni maledetti.E
così, al Panorama del festival di Berlino, passeranno fra pochi giorni ben
due film sul G8 genovese. Uno è Diaz di Daniele Vicari, di cui s'è parlato
abbondantemente durante le riprese dell'estate scorsa. E l'altro è The
Summit, film-inchiesta diretto da un giovane regista di Arenzano, Massimo
Lauria, insieme a Franco Fracassi e col contributo genovese della Video
Voyagers: una delle aziende che lavorano nel polo di Villa Bombrini, a
Cornigliano, accanto alla Film Commission. "Sono stati fatti ottimi
documentari su quello che è successo a Genova nel 2001 - dice Lauria - ma
è la prima volta che si fa un film per capire cosa c'era dietro. Non è
credibile che singoli poliziotti o singoli reparti si fossero presi la
briga di fare una repressione così dura, come non s'era mai vista. E
allora abbiamo cominciato a ragionare. In quei giorni c'erano a Genova
settecento agenti americani, c'era un coordinamento coi servizi stranieri,
non possiamo pensare che quello che è successo fosse solo una questione
italiana".

E ne avete tratto un film-inchiesta, anziché un film-testimonianza...
"Abbiamo fatto un centinaio di interviste, letto documenti, guardato
video, studiato i processi. Poi abbiamo selezionato una trentina di
testimoni da mettere nel film: dando la parola agli arrestati della
caserma di Bolzaneto, ma anche ai poliziotti, all'ex-generale della Nato
Fabio Mini, che ci ha parlato delle tattiche militari dei black blok, al
senatore Gigi Malabarba che faceva parte del Copaco, il comitato di
controllo sui servizi segreti".

E avete dedotto? "Che c'era una volontà internazionale di stroncare quel
movimento che ormai esigeva risposte precise, e comprendeva non solo forze
di sinistra, ma cattolici, liberali, contadini del Sud del mondo.

A Genova è stata attuata una repressione di massa in modo da evitare quel
confronto. Molti di questi metodi erano già stati sperimentati a Seattle,
Napoli, Goteborg. Quello che è successo a Genova arriva da un collegamento
di intelligence a livello internazionale, nonè un fatto solo italiano. Si
sapeva chi arrivava, ma non è stato fermato. Si è invece costruita una
vera imboscata tra via Tolemaide e piazza Alimonda, chiudendo tutte le vie
d'uscita, esattamente il contrario di quello che si fa nelle cariche. Si è
voluto far esplodere la situazione, per dimostrare al mondo che la piazza
era pericolosa, che era meglio tenersene alla larga". Alla Berlinale il
film, che rielabora una precedente inchiesta dal titolo "G-Gate", verrà
presentato il 14 febbraio, con repliche nei giorni successivi. E sarà
anche una vetrina internazionale per i coproduttori genovesi della Video
Voyagers di Fabio Bruzzone e Ugo Nuzzo: "Io partecipo come direttore della
fotografia - dice Bruzzone - Nuzzo ha collaborato effettuando tra l'altro
le riprese aeree, un altro genovese, Simone Torrisi, ha partecipato
seguendo tutto il lungo viaggio per le interviste. Siamo una ditta che
offre servizi videofotografici a livello locale e nazionale, documentari,
installazioni museali, format televisivi: e come nel caso di The Summit
siamo anche coproduttori al fianco della Telemaco di Roma".


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