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17.11.12

repubblica “Ho già avviato un’indagine punire gli agenti violenti deve essere la nostra forza”

Nel modo in cui il Viminale sta reagendo in queste ore ai fatti di
mercoledì, ha un peso la lezione del G8 di Genova?
«Lo ha detto il ministro, lo ripeto io. Quella pagina è chiusa. E mi pare
che i fatti, anche di questi giorni, lo dimostrino. Se poi qualcuno vuole
continuare a utilizzare il richiamo al G8 di Genova come alibi, se ne
assume la responsabilità. Io non ho intenzione di prestarmi al gioco.
Anzi, lo voglio smontare».

Repubblica

“Ho già avviato un’indagine punire gli agenti violenti deve essere la
nostra forza”
Manganelli: “La polizia merita rispetto democratico”
L’intervista
CARLO BONINI

ECOME Manganelli, di buon mattino, conferma, mentre, a piedi, da via
Nazionale, sta raggiungendo il Viminale.
E ora che succede, prefetto?
«Accade quello che le ha spiegato il ministro. Ho appena incaricato
Domenico Vulpiani, capo della nostra direzione centrale Affari Interni, di
avviare un’inchiesta ispettiva interna su quanto è accaduto mercoledì a
Roma prima, durante e dopo gli incidenti sul Lungotevere. E dunque, di
acquisire ed esaminare tutta la documentazione video e foto disponibile in
Rete, di analizzarla con il supporto dei nostri tecnici, di raccogliere le
testimonianze del personale impiegato in servizio quel giorno e di
procedere quindi alla completa identificazione dei poliziotti che si sono
resi responsabili di abusi. Perché quei poliziotti saranno puniti. E lo
dico non solo perché questa è l’indicazione del ministro, ma perché
condivido gli argomenti che il ministro ha usato. Il rispetto democratico
che meritiamo passa attraverso la nostra forza nell’isolare e sanzionare
chi sbaglia ».
Un parte degli apparati, alcune voci del centro-destra, sostengono che la
polizia non si deve né si può processare sotto la spinta di chi la piazza
l’ha incendiata.
«Con estrema franchezza, io penso che isolare e sanzionare l’abuso di un
agente sia una dimostrazione di forza e non di debolezza.
Che certo non mette in discussione o sotto processo la Polizia. Al
contrario. Essere trasparenti è il solo modo per ribadire che il
poliziotto che fa il proprio dovere, mettendo in gioco anche la propria
incolumità, sarà invece tutelato in ogni sede. E sarà tutelato come
merita, e come è sempre accaduto. Perché il suo lavoro è quello che
garantisce l’incolumità di ciascuno di noi. Dico di più: nel momento in
cui sanziono uno dei miei uomini per il suo comportamento intollerabile,
per usare le parole del ministro, ho la forza e assumo l’impegno di
premiare chi tra i miei uomini, e sono la maggioranza, dimostra, in
piazza, professionalità, cultura democratica e sensibilità. E le assicuro
che le mie non sono chiacchiere, ma
che quello che le sto dicendo lo farò».
Nel modo in cui il Viminale sta reagendo in queste ore ai fatti di
mercoledì, ha un peso la lezione del G8 di Genova?
«Lo ha detto il ministro, lo ripeto io. Quella pagina è chiusa. E mi
pare che i fatti, anche di questi giorni, lo dimostrino. Se poi qualcuno
vuole continuare a utilizzare il richiamo al G8 di Genova come alibi, se
ne assume la responsabilità. Io non ho intenzione di prestarmi al gioco.
Anzi, lo voglio smontare».
Ha visto le immagini dei lacrimogeni via Arenula?
«Si. E ne ho già parlato con i miei. Perché anche il Dipartimento, come
del resto il ministero di Grazia e Giustizia, ha avviato accertamenti per
verificare con esattezza le modalità con cui
sono stati esplosi quei lacrimogeni. Per quelle che sono le informazioni
che abbiamo raccolto al momento, posso sicuramente dire che nessun
appartenente al Reparto Mobile ha avuto accesso al Ministero e dunque è da
escludere che, qualora gli ordigni fossero stati lanciati dall’interno
dell’edificio, questo sia avvenuto per mano di poliziotti in servizio di
ordine pubblico. Se, al contrario, come il Questore di Roma è propenso a
ritenere in questo momento, quelle tracce che si vedono nel video altro
non mostrano che la parabola discendente di lacrimogeni esplosi dal piano
stradale, si tratterebbe allora dell’esito di un normale lancio da parte
del personale che in quel momento era impegnato a disperdere i
manifestanti lungo via Arenula. Ma, anche qui, ci tengo a precisare che
sono solo delle prime valutazioni che, evidentemente, andranno
scrupolosamente verificate anche alla luce di un esame tecnico delle
immagini ».
La piazza di mercoledì, con le sue istanze, è diventata da questione
politica, affare di ordine pubblico.
«Purtroppo è così. Anche se così non dovrebbe essere. Una questione
sociale della complessità di quella che sta attraversando il Paese non
dovrebbe essere un problema di polizia. E su questo punto, anche io
ritengo che dica bene il Questore di Torino quando proprio a voi dib Repubblica ha ricordato che sempre più spesso l’azione della Polizia assume il sapore della supplenza. In assenza di una soluzione ai problemi sociali, di un
lavoro di mediazione e composizione dei conflitti da parte della politica,
e penso non solo alla crisi della fase economica, ai disoccupati e agli
studenti, ma anche a emergenze sul territorio improvvise come finiscono
con l’essere i presidi di una discarica per lo smaltimento dei rifiuti
solidi urbani, si sviluppa una tensione tale che la Polizia diventa
sciaguratamente il solo interlocutore. L’antagonista di piazza su cui
scaricare ogni tipo di tensione. E credo debba essere un impegno di tutti
fare di tutto perché così non sia più».

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