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04.02.04

Cara Unità, oggi è stata finalmente archiviata l'accusa

Cara Unità,

oggi è stata finalmente archiviata l'accusa di "associazione a delinquere
finalizzata alla devastazione e saccheggio" per i 93 manifestanti
arrestati il 21 luglio del 2001 all'interno della Scuola Diaz a Genova.

Son passati due anni e mezzo da quei giorni, ma per me, per tutti quelli
che in quella scuola dormivano e per i loro cari, è ancora vivo il
ricordo, e lo sdegno.

Mia figlia Sara aveva 21 anni allora, e insieme a due amici è passata
quella sera dalla scuola solo per ritirare lo zaino. Dopo essere stata
picchiata con i manganelli dalla polizia, (trauma cranico ed altre ferite
varie) e dopo aver passato poche ore all'ospedale è stata di nuovo
sequestrata dalle forze dell'ordine e rinchiusa a Bolzaneto per due
giorni, dove ha dovuto subire altre violenze, minacce, ingiurie, torture,
senza che io e suo padre ne sapessimo nulla. Per noi era scomparsa nel
buio, in Italia, a Genova, a luglio del 2001.

E poi abbiamo dovuto convivere per molto tempo con le accuse, infamanti,
di resistenza aggravata, di detenzione di armi, di devastazione e
saccheggio, roba da 10 anni e più di galera. E così oltre ai torti anche
l'ingiuria, la paura ad ogni manifestazione, ad ogni viaggio all'estero,
in questura alla richiesta di rinnovo del passaporto: "Ma cosa è successo
a Genova?". Era come se Sara portasse addosso un marchio, infamante ed
indelebile.

Ed io divisa tra sentimenti contrastanti, da una parte sperando che
superasse il trauma e potesse vivere di nuovo una vita "normale",
dall'altra a pregarla di fare attenzione, a tutto, con la paura che
potessero riprenderla di nuovo, magari per un semplice controllo stradale,
con il terrore che l'incubo ricominciasse. Che l'Italia ridiventasse il
Cile, l'Argentina: che i diritti ed il rispetto delle leggi con i quali
siamo cresciuti e che noi abbiamo insegnato a Sara, fossero nuovamente
calpestati, soppressi.

Ora che anche l'ultima infamia è archiviata e le inchieste sulla Diaz e
Bolzaneto sono ormai concluse, io chiedo all'Unità, ai giornalisti, ai
lettori, ai movimenti ed ai girotondi, ai parlamentari, a tutti quelli che
sanno che in quei giorni, come denunziato da Amnesty International, ci fu
una gravissima violazione della democrazia, la più grave dal dopoguerra ad
oggi in un paese europeo; chiedo che aderiscano all'appello ed alla
petizione promossa dal Comitato Verità e Giustizia per Genova, dal
Comitato Piazza Carlo Giuliani e dall'ARCI, perché, tra le altre
richieste, ci sia una vera Commissione d'inchiesta parlamentare sui fatti
di Genova, perché il reato di tortura sia finalmente introdotto nel nostro
ordinamento.

Chiedo che tutti aderiscano o si pronuncino in merito alla nostra
richiesta, che i responsabili dei reati commessi alla Diaz ed a
Bolzaneto, molti dei quali sono stati nel frattempo promossi, siano
quantomeno sospesi dai loro incarichi, in attesa che la magistratura
concluda le indagini e che i processi abbiano luogo.

Fino a che questo non avverrà, noi e le centinaia di persone ferite ed
umiliate alla Diaz, a Bolzaneto, nelle strade di Genova, non ci sentiremo
tranquilli, tutto potrebbe succedere ancora, in qualsiasi momento, in
Italia,

Enrica Bartesaghi, presidente Comitato verità e giustizia per Genova

Per maggiori informazioni sulla petizione: www.veritagiustizia.it
info@veritagiustizia.it

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