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18.11.03

SI FARA' IL PROCESSO PER LA DIAZ?

COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
Genova, 18 novembre 2003

Comunicato stampa
SI FARA' IL PROCESSO PER LA DIAZ?

Alcuni legali, difensori dei poliziotti indagati per le violenze alla scuola Diaz, hanno depositato oggi una memoria per la rimessione del processo da Genova a Torino.

L'operazione in atto è estremamente chiara: fare in modo che il processo per la Diaz non si faccia, né a Genova, né a Torino, perché uno spostamento significherebbe ricominciare da capo, azzerare due anni e mezzo di indagini, rimandare alle calende greche l'accertamento delle responsabilità di tutti coloro che hanno agito in aperta violazione delle nostre leggi.

Chi ha paura di questo processo?

Non certo i 93 manifestanti, dei quali più di 80 feriti dalla violenza della polizia durante la cosiddetta perquisizione, molti di loro vivono ancora con le ferite aperte dalla notte "cilena" e non più richiuse, tutti loro vivono ancora con l'accusa di "associazione a delinquere per devastazione e saccheggio" dopo due anni e mezzo da quella notte.

Ma questo processo non riguarda solo loro, riguarda tutti gli italiani, gli europei, tutti quelli che pensano che a Genova in quei giorni, quella notte, si sia aperta la più grave ferita alla nostra democrazia degli ultimi anni, ai diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione e dalle nostre leggi, come denunciato da Amnesty International, dalla Commissione diritti umani dell'Onu, dal Parlamento Europeo.

Ribadiamo i fatti finora appurati dai magistrati che hanno concluso le indagini sulla Diaz: alti funzionari presenti alla perquisizione hanno attestato il falso, costruito prove false, per coprire le violenze perpetrate dalla polizia ai danni dei manifestanti che dormivano nella scuola, per giustificare le accuse nei loro confronti.

Alcuni di questi funzionari sono stati negli ultimi mesi promossi a più alti incarichi, ci sembra che con questo gesto e con la presenza tra i difensori dei poliziotti indagati, degli onorevoli Alfredo Biondi e Ignazio La Russa, il governo ed i vertici della polizia abbiano già deciso come si dovrà concludere il processo, sempre che un processo ci sia.

Noi chiediamo che vengano individuate tutte le responsabilità fino ai più alti livelli, senza impunità o protezioni per alcuno; la magistratura deve poter procedere con il massimo di serenità e di rigore, in piena autonomia.

Noi chiediamo a nome dei feriti della Diaz la trasparenza e la correttezza dei mezzi di informazione, l'attenzione della società civile; perché i processi per la Diaz e Bolzaneto si facciano presto e a Genova, perché quello che è successo a Luglio del 2001 non succeda più.

Enrica Bartesaghi
Presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova

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