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18.05.10

18 Maggio 2010 — Genova, chi non ha memoria non ha futuro

CHI NON HA MEMORIA NON HA FUTURO

PRESIDIO DAVANTI AL TRIBUNALE DI GENOVA IL GIORNO 18 MAGGIO 2010

SENTENZA DI APPELLO PER IL PROCESSO DIAZ

In questi giorni, in questi ultimi mesi, siamo stati tutti coinvolti
(tramite i media italiani improvvisamente risvegliati da un lungo sonno) da
scene di pestaggi da parte di appartenenti alle forze di sicurezza ai danni
di malcapitati, in alcuni casi deceduti. Dopo una partita di calcio, nelle
patrie galere, nei commissariati, nelle caserme.

Nessuno dei cronisti ha osato fare alcun riferimento tra questi ultimi fatti
e quanto accaduto a Genova nel luglio del 2001 e a Napoli nel marzo del
2001. Queste due date segnano un punto di non ritorno per la nostra
democrazia, per il nostro paese.

Perché nonostante le sentenze di condanna per i fatti di Napoli e per quelli
di Genova- l’assalto alla scuola Diaz e le violenze sui detenuti nella
caserma di Bolzaneto - nessuno dei condannati, appartenenti a polizia di
Stato, carabinieri, polizia penitenziaria, medici ed infermieri, è stato
sospeso, allontanato, destinato ad altro incarico.

Amnesty international ha definito quanto accaduto a Genova nel mese di
luglio del 2001: “La più grave sospensione dei diritti democratici in un
paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”.

In questi anni ci siamo battuti per una commissione di inchiesta per i fatti
del G8, per l’introduzione del reato di tortura, per il riconoscimento
tramite codici visibili sulle divise degli agenti impiegati in servizio di
ordine pubblico. Nulla è stato fatto, nulla è cambiato, da Genova e da
Napoli 2001.

E in Italia si continua a subire abusi in carcere, nelle piazze e nelle
strade ad opera degli appartenenti alle forze di polizia.

Il giorno 18 maggio è prevista la sentenza di appello per i fatti della
scuola Diaz: 93 persone prima pestate e poi arrestate con accuse false, tra
le quali la detenzione di bottiglie molotov, introdotte nella scuola dalla
stessa polizia (molotov nel frattempo misteriosamente scomparse dalla
questura di Genova).

In primo grado ci sono state 13 condanne e 16 assoluzioni; gli imputati di
grado più alto, a processo in corso, sono stati promossi a più importanti
incarichi, mentre nessuno, ai vertici della polizia e dello stato, ha mai
chiesto scusa o preso le distanze dalle violenze compiute.

In occasione della sentenza di appello per la Diaz, il comitato Verità e
Giustizia per Genova promuove un presidio davanti al tribunale di Genova,
per il giorno 18 maggio 2010, alle ore 11. E’ importante esserci, perché le
violenze e le violazioni della legalità costituzionale durante il G8 di
Genova sono state un attacco alla democrazia che non può essere accettato.

Comitato verità e giustizia per Genova

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