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19.09.03

Ansa, .«G8: AVV. MISCIAGNA, LA BARBERA A GENOVA...»

(V.«G8: AVV. MISCIAGNA, LA BARBERA A GENOVA...» DELLE 16,17) (ANSA) -
GENOVA, 19 SET - «Ero
arrivato a Genova solo per incontrare i capi delle polizie estere, visto il
gran numero dei manifestanti stranieri
arrestati». È stata questa la spiegazione del prefetto Arnaldo La Barbera,
allora capo dell' Ucigos, ai pm del pool G8
che chiedevano il motivo del suo arrivo a Genova, sabato 21 luglio 2001,
poco prima della decisione del blitz nella
scuola Diaz.
A questa risposta i magistrati avevano però obiettato che fino a quel
momento di arrestati stranieri non ce n' erano
ancora stati.
La Barbera poi aveva raccontato che durante l' irruzione della polizia si
trovava fuori della scuola, bersagliato da
una fitta sassaiola, e di essere andato via prima di sapere che, durante l'
irruzione, erano stati arrestati 93
manifestanti. Il prefetto inoltre aveva ribadito di non aver saputo dai
dirigenti di polizia presenti a Genova, tra cui
Ansoino Andreassi, all'epoca vice di De Gennaro e Francesco Gratteri, capo
dello Sco, del ritrovamento delle due
bottiglie molotov ma di averlo appreso «forse durante la conferenza stampa
della polizia o appena dopo».
Secondo i magistrati genovesi La Barbera si sarebbe però in qualche modo
contraddetto sull' episodio delle due
molotov, parlando di un «involucro» o «forse una sacca» in cui erano
contenute le bombe incendiarie, in quanto il
particolare non era stato riferito nella conferenza stampa.
Il fatto che le molotov trovate nella scuola fossero contenute in un
involucro, infatti, venne contestato
successivamente agli indagati, quando i pm erano venuti in possesso di un
video girato fuori della scuola. Nelle
immagini erano stati ripresi dirigenti e funzionari di polizia attorno a
questa sacca di colore scuro, che poi venne
ritrovata nella scuola, e usata come falsa prova dalla polizia per
giustificare gli arresti e il pestaggio dei manifestanti.
(ANSA).

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