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15.06.07

Il Giornale Non sono un pentito



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«Non sono un pentito: denuncio i violenti»
di Redazione - venerdì 15 giugno 2007, 07:00
nostro inviato a Genova

Michelangelo Fournier, il funzionario del Settimo Nucleo che ha ammesso
d’aver visto colleghi poliziotti infierire su alcuni manifestanti alla
Diaz di Genova («scene da macelleria messicana») risponde al Giornale
mentre infuriano le polemiche sulle sue dichiarazioni.
Fournier, l’hanno etichettata come pentito. Il poliziotto buono
contrapposto al suo capo, Canterini, il cattivo della Diaz...
«Ma quale pentito. E con Canterini siamo in perfetta sintonia: a Genova,
negli scontri in piazza, s’è comportato sempre benissimo, ce ne fossero di
comandanti come lui. Nessuna divergenza. Io ho raccontato quello che lui
non poteva raccontare semplicemente perché è arrivato dopo, a cose fatte.
Alla Diaz non aveva un ruolo operativo».
Perché ha parlato dopo tanto tempo?
«All’epoca, con quella caccia al poliziotto, sarebbe stata benzina sul
fuoco. In quel momento, da buon cattolico, per amor di patria e spirito di
corpo, ho preferito aspettare il processo».
È vero che anche i no global, prima della sua confessione, l’avevano
scagionata?
«Proprio così. Quindici testimoni del Genova Social Forum raccontano nello
specifico come mi sono comportato, quando ho allontanato i poliziotti più
esagitati, che ho prestato soccorso a una ragazza ferita, che ho chiamato
l’ambulanza e via discorrendo. La verità è che non ho detto niente di
nuovo».
Concorda con Canterini che sarebbe stato meglio usare i lacrimogeni
anziché fare irruzione a quel modo?
«Assolutamente sì. Trattative e poi lacrimogeni».
Voi eravate i più preparati?
«Io dico che ognuno deve fare sempre il suo. Noi ci addestrammo duramente
prima, a Roma, con noi c’era anche il compianto ispettore Raciti.
L’abbiamo dimostrato in piazza, fronteggiando i black bloc, cosa sapevamo
fare».
Gli agenti che picchiavano li ha riconosciuti?
«No. Due erano in borghese, due con la divisa, cinturoni bianchi».
Dopo le sue dichiarazioni qualcuno ha chiesto la testa del capo della
polizia...
«Mi sembra a dir poco eccessivo».
Nella Diaz c’erano anche i black bloc?
«Io non li ho visti. Comunque la coltellata all’agente Nucera qualcuno
l’ha tirata di sicuro. Là dentro c’era di tutto, bravi ragazzi e teppisti».

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