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13.09.03

Il Nuovo, G8 di Genova, accuse alla polizia confermate

G8 di Genova, accuse alla polizia confermate

Chiusa l'inchiesta su Diaz e Bolzaneto, i pm confermano le accuse. Coinvolti
anche 30 tra i principali responsabili di Sco, Ucigos e Mobile. Per
calunnia, falso, lesioni e abuso d'ufficio
di Alessandra Fava

ROMA - Con l'avviso di conclusione delle indagini preliminari (il cosiddetto
Acip), notificato oggi agli imputati, la Procura di Genova chiude i
principali filoni del G8 - la perquisizione alla Diaz e quella alla Pascoli
e le vicende di Bolzaneto - scegliendo di accusare i dirigenti delle
operazioni e archiviando di fatto la posizione della maggior parte dei gradi
inferiori. Per Diaz e Pascoli di oltre 160 indagati, restano imputate 30
persone. Per Bolzaneto da una settantina di avvisi di garanzia, restano nell
'Acip 43 persone indagate tra poliziotti, agenti della penitenziaria e
personale medico. In tutto si tratta di 73 avvisi di fine indagine.
Secondo il pool di magistrati (Cardona Albini, Miniati, Patentini,
Petruziello, Pinto e Zucca) trenta tra i principali dirigenti della polizia
(Sco, Ucigos e Mobile) devono essere processati per calunnia, falso, lesioni
e abuso d'ufficio. Sono quelli che presero parte alle due riunioni in
Questura la notte del sabato 21 luglio, che furono coinvolti nell'irruzione
e nella fabbricazione della prova delle false molotov che da corso Italia
furono portate all'interno della scuola e nell'episodio che secondo la
Procura è stato costruito ad arte del taglio alla giacca dell'agente Massimo
Nucera (inserito nei nomi di quelli che andranno a giudizio). Tra di loro
insomma ci sono i dirigenti che, dalla ricostruzione dei magistrati,
organizzarono e presero parte all'operazione Diaz finita con quasi la
totalità dei 93 manifestanti presenti all'interno della scuola feriti.
Nell'Acip, tra gli altri, figurano Vincenzo Canterini responsabile del primo
reparto della Mobile di Roma e del VII nucleo antisommossa creato
appositamente per il G8, il suo vice Michelangelo Fournier e i capisquadra;
Francesco Gratteri allora direttore dello Sco (Servizio centrale operativo)
e il suo vice Gilberto Caldarozzi, Gianni Luperi allora vice di Arnaldo La
Barbera capo dell'Ucigos, Spartaco Mortola ex capo della Digos genovese,
Pietro Troiani della Mobile di Roma e il suo autista Michele Burgio e
Massimiliano Di Bernardini, Lorenzo Mugolo alle dirette dipendenze del vice
capo della polizia Andreassi (che non figura nell'Acip), il dirigente della
Mobile di Spezia Filippo Ferri e il commissario Fabio Ciccimarra della
Mobile di Napoli. Per la perquisizione alla Pascoli tre dirigenti tra cui il
capo della Mobile di Nuoro Salvatore Gava.
Sulla copertina dell'atto i magistrati hanno scelto di mettere la foto di
uno dei 93 della Diaz, Lena Zuhlke, la tedesca che uscì in barella dalla
scuola. In dieci pagine il pool tira le fila di oltre due anni di indagini e
42 faldoni, per lo più interrogatori, molti reiterati, e testimonianze
raccolte anche con le rogatorie all'estero dei 93 manifestanti che al
momento sono ancora accusati di associazione a delinquere (il reato di
resistenza è stato archiviato lo scorso maggio).
Per Bolzaneto, sede del VI reparto Mobile di Genova che divenne il centro di
registrazione degli arrestati nei giorni del G8, nella fase delle indagini
preliminari erano stati mandati oltre settanta avvisi di garanzia. Ora nell'
Acip figurano 43 persone tra cui dirigenti e quadri intermedi della polizia
e della penitenziaria e il personale sanitario. Le accuse sono di abusi,
lesioni, ingiurie, omissione di atti d'ufficio e omissione di referti. Tra
gli altri Alessandro Perugini allora vice capo della Digos genovese e buona
parte del personale medico, tra cui i dottori Giacomo Toccafondi e Amoaldo
Amenta. Ora gli indagati hanno 20 giorni per chiedere di essere ancora
interrogati. Poi potrebbero già arrivare i veri e propri rinvii a giudizio

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