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10.03.04

L'Adige: Pericu: rifarei tutto

http://www.ladige.it/articoloHtml.asp?IDNotizia=362386
Dopo le critiche venute dal movimento e da partiti della sinistra per
aver «abbandonato» gli imputati
Il sindaco Pericu si difende: «Rifarei la domanda»
GENOVA - Il sindaco di Genova Giuseppe Pericu commenta serenamente la
decisione del tribunale di respingere la richiesta di costituzione di
parte civile da parte del Comune al processo del G8. «Per ciò che
riguarda i processi alle forze dell´ordine sulla Diaz e Bolzaneto - ha
spiegato il sindaco - vedremo i capi d´imputazione: se anche in quel
caso ci sarà danneggiamento e quindi se si tratterrà di danni materiali
ci costituiremo parte civile».
Il sindaco ha spiegato di «non essere l´amministratore di un´azienda, ma
il sindaco di una città ed espressione di una maggioranza: maggioranza
che quindi farà le sue considerazioni». Il sindaco è anche entrato nel
merito delle scelte: «Lo Stato non ci ha dato dei soldi a perdere, ma
era sottinteso che noi pagassimo i danneggiati e che poi ottenessimo un
risarcimento dai colpevoli: a mio giudizio la nostra memoria non era
generica ma il magistrato rimane comunque sovrano».
Pericu ha spiegato che anche se i danni erano già stati risarciti, «il
Comune doveva comunque procedere a costituirsi parte civile perché
questo per noi non modificava il quadro». Il sindaco ha poi confermato
che il Comune non protesterà altri danni, «in particolare quelli morali,
perché per noi si tratta solo di un atto tecnico. Ora nel processo non
ci siamo più ma le decisioni del passato le rifarei tutte», ha aggiunto
precisando che non ha mai pensato alle dimissioni che sarebbero un atto
«irresponsabile».
Tra i critici, il verde Paolo Cento che chiede a Pericu di ammettere
l´errore politico di chiedere la costituzione di parte civile e
aggiunge: «Il centrosinistra a Genova, come nel Paese, deve assumere con
coraggio la difesa politica di tutto il movimento no global e di tutti i
26 ragazzi accusati di devastazione. Perché quanto accaduto in quei
giorni è conseguenza solo della gestione repressiva e "cilena"
dell´ordine pubblico e i responsabili politici di questo sono il governo
e l´ex ministro dell´Interno Scajola».

http://www.ladige.it/articoloHtml.asp?IDNotizia=362385
Processo G8
Genova non sarà parte civile
Respinta la richiesta del Comune, soddisfatti i no global sotto accusa
Il Tribunale
sorprende l´aula
Agnoletto attacca:
«Adesso Pericu
chieda scusa
al movimento».
GENOVA - «Inammissibile per mancanza dei requisiti minimi stabiliti
dalla legge», è stato dichiarato dal tribunale di Genova l´atto di
costituzione di parte civile del Comune di Genova. L´ente pubblico a
sorpresa è uscito perciò di scena dal processo contro 26 no global,
accusati di devastazione e saccheggio, ieri alla seconda udienza.
Immediate e di segno opposto sono state le reazioni da parte di
esponenti politici e del movimento no global all´estromissione del
Comune dal processo. Il sindaco Giuseppe Pericu, attaccato da più parti,
ha convocato una conferenza stampa per spiegare: «Anche se a questa
vicenda è stato dato un significato politico, sia da destra che da
sinistra, quanto avvenuto dimostra ancor più che il nostro era un atto
tecnico. In ogni caso non credo di dover chiedere scusa a nessuno». Le
scuse erano state sollecitate da Vittorio Agnoletto e da esponenti di Prc.
La decisione dei giudici, che hanno accolto le eccezioni presentate
dalla Difesa, è piombata nell´aula in tarda mattinata, creando stupore e
incredulità tra il pubblico e le stessi parti in causa. «In tale atto -
si legge nell´ordinanza - si fa un generico riferimento al reato
previsto dall´art. 419 del codice penale (devastazione e saccheggio) e
alla volontà di ottenere il risarcimento dei danni morali e materiali,
senza specificare a quale dei dieci capi di imputazione si faccia
riferimento». L´avvocato Giovanni Salvarezza, legale del Comune di
Genova, ha spiegato che «i giudici hanno preso questa decisione perché i
danni materiali subiti del Comune sono stati già risarciti ampiamente
dallo Stato». L´avvocato si è comunque riservato di «procedere in altra
sede contro gli eventuali condannati nell´attuale processo».
Sul fronte politico sono intervenuti, tra gli altri, Agnoletto,
Disobbedienti, esponenti di Prc e Alfredo Biondi di Forza Italia. «Ora
aspettiamo - ha dichiarato Vittorio Agnoletto - le scuse del sindaco ai
genovesi e al Movimento. La costituzione di parte civile da parte del
comune di Genova non era un atto dovuto ma una scelta politica». Anche
il segretario provinciale genovese di Rifondazione comunista, Bruno
Pastorino, ha chiesto le scuse di Pericu al quale chiede «soprattutto un
forte ripensamento politico su quanto è accaduto in queste settimane».
Il capogruppo di Rifondazione comunista in Commissione Giustizia,
Giuliano Pisapia, ha stigmatizzato a sua volta: «È incredibile che,
oltre all´errore politico insito nella decisione di costituire parte
civile il Comune di Genova al processo per i fatti relativi al G8, il
sindaco Pericu sia incorso in un così grave errore giuridico, che
conferma la strumentalità della sua decisione». Per i Disobbedienti
invece «il sindaco ha fatto un clamoroso autogol». Per il vicepresidente
della Camera, Alfredo Biondi (Fi), «la decisione da parte del tribunale
di Genova di respingere la costituzione di parte civile del Comune ha
dell´incredibile».
Il processo era iniziato, in un clima sereno, ma a infuocare subito
l´atmosfera e l´esiguo pubblico, tra cui Don Andrea Gallo e Giuliano e
Haidi Giuliani, genitori di Carlo, sono state le eccezioni della Difesa
contro la costituzione di parte civile del Comune di Genova, di alcune
banche e di altri soggetti. Il tribunale ha ammesso parti civili le
banche Carige e San Paolo Imi e il carabiniere Filippo Cavataio, ferito
nell´assalto al Defender che guidava in piazza Alimonda quando il suo
collega Mario Placanica sparò il colpo mortale a Carlo Giuliani.
Placanica è stato prosciolto dall´accusa di omicidio, così come
Cavataio, che si trovava alla guida del Defender che passò due volte sul
corpo del giovane no global, ormai a terra, colpito dalla pallottola. Il
processo continua il 16 marzo.

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