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13.02.04

Lavoro Repubblica: abbiamo votato senza capire


Taccani e Seggi sospesi e al lavoro ?Abbiamo votato, forse senza capire.?
Assessore taccani ma cosa significa essere sospesi? Smettete di lavorare? ?Beh chiedo alla mia segreteria politica?? risponde Dante Taccani assessore alle politiche giovanili, guardando verso Bruno Pastorino, segretario provinciale di Rc pochi metri piu? in la? nella bouvette di Tursi. Risposta concordata: i 2 assessori autosospesi, Taccani e Seggi si asterranno dalle riunioni di giunta finche? non ci sara? un chiarimento con Pericu, probabilmente alla prossima giunta, se non ad una straordinaria. Per il resto si all?ordinaria amministrazione. Ma Taccani e Seggi quella delibera l?hanno votata, perche??
?Ce l?ha illustrata in 30 secondi il segretario generale reggente Pellegrini, abbiamo sentito che era un atto dovuto, forse non ica bbiamo fatto troppo caso? risponde Taccani. che ieri mattina insieme a seggi ha regolarmente preso parte alla giunta chiedendo pero? subito un chiarimento politico. parliamone insieme con il sindaco gli ha risposto il vice Alberto Ghio. e tutto si e? rinviato.

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I NO GLOBAL PARALIZZANO TURSI
Consiglio sospeso, maggioranza divisa. Ora tocca a Pericu

«SIAMO tutti devastatori» forse denuncia forse irride lo striscione rosso che ad un certo momento piomba giù dalla gradinata della Sala Rossa, appena Roberto Delogu, capogruppo. di Rifondazione, ha finito di leggere la nota in cui conferma l'autosospensione di assessori e consiglieri del Prc per il netto dissenso verso la delibera che stabilisce la costituzione di parte civile contro ì 26 no global accusati di danneggiamenti durante il G8. Ma ad uscire devastati da una seduta di Consiglio caotica, tra slogan,. insulti tra palco e aula, minacce di sgombero e accuse violente tra maggioranza e opposizione, è proprio la coalizione di centrosinistra guidata da Beppe Pericu. Che da un lato viene messa sotto accusa da Rifondazione per quello che Alberto Gihi. in assenza del sindaco, spiega come «un attto di opportunità amministrativa, ma pronti a fare altrettanto per qualsiasi altri procedimenti giudiziario sul G8» ai ragazzi riuniti in Giunta Nuova e ad Haidi Giuliani che ha portato un'accorata lettera per chiedere di ritirare la delibera; ma dall'altro, se riunisce praticamente tutti contro Rifondazione accusata di aver orchestrato la protesta dei no global e aver quindi atro strumentalizzato i ragazzi a proprio vantaggio, mandando per aria la seduta, dall'altro trova al proprio interno forti dissensi per non aver discusso politicamente una scelta come quella della parte civile e chiedendo lo stesso rigore su ogni altro procedimento. Lo dicono anche parte dei Ds, da Molfino a Casagrande, Cosma di Italia dei Valori, Bianchi dei Pdci, la Morelli dei Verdi, che però concorda sull'atto dovuto , su cui si incontra anche con Gustavino (Margherita) oltre al capogruppo diessino Maggi, affaticato nel tenere la linea ufficiale di giunta: il malumore è generale, e ritornello generale è: «Dobbiamo chiederci se abbiamo ragioni per stare ancora insieme». «Quello che è accaduto è inaccettabile, è un agguato in piena regola» dice amaro Emanuele Guastavino, presidente dei Consiglio, cui la situazione scappa di mano piu' volte, stretto tra il centrodestra che gli urla dl far intervenire la polizia, Gino e altri membri di giunta che lo sollecitano a sospendere i lavori, finché dai banchi diessini non arriva la soluzione di far riprendere dall'ordine del giorno, e siccome si parla di crack Parmalat, i ragazzi ordinatamente si mettono le giacche e se ne vanno. Il caos comincia quando la richiesta di Gianni Bernabò Bra, capogruppo di An, corre a cercare di strappare via lo striscione, placcato dal diessino Frega ma certo salvato dalle urla dei noglobal. Prima interruzione, con la richiesta di incontrare la giunta, mentre Matteo Jade, leader dei Disobbedienti grida che occuperanno giunta e consiglio finchè la delibera non sarà ritirata. E mentre in Gìunta Nuova si spiega e si dibatte, fuori urlano i forzisti Costa e Cecconì contro Nacini (Prc); si rientra, ma Castellaneta pensa bene di dare ai noglobal dei "balilla che non si lavano" e a questo punto non si contano i "fascista", Ie ammonizioni sull'intervento della polizia, i vigili che cercano di portar via l ragazzi di peso; con il consiglio paralizzato, i consiglieri che urlano a colpi di regolamento per uscire dall'impasse. «Fate più casino voi che noi» dice beffardo uno dei ragazzi prima di andarsene. Resta, fortemente ammaccata, la coalizione, in attesa che Perìcu torni e decida di convocare tutti. Ila Roma arriva va fax l'appoggio della segreteria nazionale sulla posizione scelta da Bruno Pastorino di autosospendere i suoi in attesa del passo indietro dei Comune e scrive una lettera a Perlcu la parlamentare Graziella Mascia. Mentre Mario Tullo, segretario provinciale diessino, insiste che il suo partito non ha certo «colpe da farsi cancellare rispetto a chi chiede verità e giustizia», rilancia la richiesta dí una commissione d'inchiesta, su cui, già da settimane, i ds stanno preparando una giornata di discussione per il 26 febbraio. E fioccano le critiche suicidi la scelta di costituirsi parte civile, dal Comitato verità e giustizia a Don Andrea Gallo.

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