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21.11.07

lavoro repubblica L´"uomo della trave" racconta il suo G8

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L´"uomo della trave" racconta il suo G8
Piazza Alimonda secondo Monai
il processo
"Non merita una medaglia ma ha tirato pietre solo per difesa"
ERA cominciato tutto con una carica arbitraria e illegittima, decisa da
un capitano dei carabinieri che lanciò i suoi militari - armati di
spranghe, bastoni e lacrimogeni lanciati ad altezza uomo - contro un
corteo pacifico ed autorizzato. Così argomenta Alessandro Famularo,
avvocato difensore di Massimiliano Monai, il barista 36enne che armato di
una trave in piazza Alimonda partecipò - con Carlo Giuliani - all´assalto
al Defender dell´Arma. «Con quella trave ha dato due-tre colpi al
Defender. È stata un´azione molto rapida, anche se è stato immortalato in
diverse foto-simbolo». Monai è uno dei 25 imputati della devastazione e
del saccheggio di Genova durante il G8: rischia 9 anni di prigione. Il
difensore ha messo in relazione gli atti di cui è accusato il suo cliente
con l´aggressione subìta dal corteo delle Tute Bianche. «La carica in via
Caffa è stata un po´ improvvisata ed è stata seguita dalla reazione di
slancio dei manifestanti che sono andati a contatto col Defender.
Precedentemente, in via Tolemaide, la carica era stata arbitraria e
illegittima nell´ambito di un corteo pacifico ed autorizzato. Monai, ha
precisato il legale, certo non merita una medaglia: ma si è ritrovato a
tirare solo qualche pietra per difendersi, e ora rischia una pena
pesantissima. L´avvocato Famularo, che difende Monai insieme a Gianfranco
Pagano, ha chiesto che il reato di devastazione venga derubricato in
resistenza e danneggiamento ed ha chiesto che, una volta derubricato,
venga applicata per Monai (ieri in aula) la scriminante della reazione ad
atti arbitrari delle forze dell´ordine. In caso venga negata la
scriminante, ha richiesto una serie di attenuanti tra cui la provocazione
e suggestione della folla in tumulto.

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