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20.04.05

Mercantile: riconoscimento imputati contestato dalla difesa

Dal Corriere Mercantile del 20/4/05.
Riconoscimento contestato di uno degli imputati al processo a carico dei 25 no global accusati di devastazione e saccheggio di Genova.
Al centro della testimonianza di ieri, (sulle fasi delle giornate più calde del G8 2001), Filippo D'avanzo che era stato riconosciuto da un ispettore della Digos come il giovane ritratto in una foto del settimanale Diario, mentre lanciava una pietra.
Il difensore dell'imputato, l'avv. Dario Rossi (codifensore avvocato Nesta del Foro romano) ha contestato vivacemente questo riconoscimento del suo assistito.
L'avvocato ha posto anche una serie di domande al poliziotto per capire dove aveva visto e conosciuto per la prima volta D'Avanzo per essere sicuro quindi di averlo poi riconosciuto in quella foto. L'ispettore ha detto che in quei giorni per ordine dei suoi superiori era andato al pronto soccorso dell'ospedale Galliera. Secondo il difensore la "scelta" di trasferire nella caserma di Bolzaneto i giovani ritenuti manifestanti era avvenuta solo sulla base di quali erano le loro fratture o contusioni e se erano "compatibili" con gli scontri avvenuti per le strade della città. D'avanzo che aveva una mano e il naso fratturato era stato portato così a Bolzaneto. Il presidente del Tribunale Devoto ha chiesto al teste se sapeva come D'Avanzo era arrivato all'ospedale e l'ispettore ha risposto che presumibilmente era arrivato con un'ambulanza, ma di non essere certo.
Al di là della posizione e delle responsabilità che il Tribunale dovrà accertare per questo imputato le giornate del G8 2001 furono una vera e propria dimostrazione di come si può fare guerriglia urbana senza avere l'intralcio di polizia e carabinieri tra i piedi.
In realtà, non si possono definire giorni di scontro quelli, perché il black bloc e i devastatori di Genova, agivano indisturbati in moltissime strade che non fossero quelle vicine alla zona rossa.
Furono in molti a chiedere aiuto in quei due giorni alla polizia ed ai carabinieri fra chi per lavoro o per necessità era dovuto rimanere in città.

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