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06.03.05

Pestaggi e impunità

Pestaggi e impunità
Il giornale di Sarsegna, febbraio 2005

di Lello Voce*

Lorenzo Guadagnucci è un
giornalista. Per la precisione
è il giornalista che, la
notte tra il 21 e il 22 luglio
del 2001, terminato il suo lavoro
di cronista dal G8, decise di andare
a dormire, come tanti altri, giovani
e meno giovani, nella scuola
Diaz di Genova.
Guadagnucci, come tutti gli altri,
quella notte fu pestato selvaggiamente,
senza ragione alcuna. Fu
una delle decine di vittime di
quella irruzione vergognosa in
cui tanta parte dell?onore e dell?affidabilità
delle nostre forze
dell?ordine fu gettata nella pattumiera
di un azione da kapò, ingiustificabile.
Da allora Lorenzo si
batte perché su Genova si ottenga
verità e giustizia. Contro menzogne
e prescrizioni. Se parlo di
lui è perché, qualche giorno fa,
Guadagnucci ha scritto una lettera
aperta alla GAD, una lettera
scomoda, una lettera importante.
A Genova, dove da giorni sono
già in corso le udienze relative
agli incidenti di piazza, è iniziato
il processo relativo ai fatti di Bolzaneto,
la caserma in cui decine di
uomini e donne, senza motivo alcuno,
furono picchiati, umiliati,
torturati. Proprio così: torturati
nell?unico paese ?avanzato? e democratico
che non comprenda la
tortura tra i reati puniti dal suo
Codice. Ma dalla GAD nemmeno
una parola. «Mi aspettavo che saresti
intervenuta per indicare l?assoluta
necessità di ottenere verità
e giustizia sui fatti di Bolzaneto -
scrive Guadagnucci - senza riguardo
per alcuno e nonostante
la prescrizione incombente. In
quella caserma, per tre giorni, fu
sospeso lo stato di diritto. Vi si praticò
la tortura.
La nostra democrazia ebbe una
caduta verticale. (..) Mi hai deluso.
(?) non hai saputo dire una
parola. Non hai fatto un commento,
né rilasciato una dichiarazione.
Come se l?avvio di un processo
contro 47 funzionari dello Stato
accusati di avere torturato cittadini
italiani e stranieri, fosse una
notizia di poco conto, meno importante
di un treppiede lanciato
senza serie conseguenze contro il
presidente del consiglio, o di

un?azione dei Disobbedienti in
un supermercato» Guadagnucci
ha ragione: il silenzio della GAD è
preoccupante, è una sorta di riflesso

condizionato ?istituzionale?
che la rende cieca e non le fa
capire, come invece Guadagnucci
sottolinea, che la verità su Bolzaneto
sarà utile prima di tutto « per
le stesse forze dell?ordine, per i
poliziotti, i carabinieri, gli agenti
penitenziari che vogliono lavorare
in un contesto di democrazia e
di legalità, in cui non ci siano zone
franche di arbitrio e di impunità».
Sottoscrivo.
*Poeta e scrittore

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