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01.02.08

Pestato durante il G8, condannato il Viminale

Da Il manifesto del 01.02.08
Il tribunale di Genova condanna il ministero degi Interni a risarcire
con 35mila euro un medico picchiato dalla celere
Pestato durante il G8, condannato il Viminale
Simone Pieranni
Genova

Un altro pestaggio in mondovisione del luglio 2001 a Genova, arriva al
termine del suo iter giudiziario. Un'altra persona, un medico, cui
verranno risarciti i danni. 35 mila euro la cifra che è invitato a
pagare il ministero dell'Interno: una somma che coprirà solo
parzialmente i danni morali ed esistenziali di M.P., uno che nei giorni
del g8 era per le strade del capoluogo ligure, come medico del Social
Forum. E' stato brutalmente picchiato dai poliziotti, a margine di una
delle tante cariche di quelle giornate nella zona di Corso Torino, una
delle vie che costituì un centro nevralgico per gli scontri del 20
luglio. Quel giorno per gli agenti di polizia non ha contato nulla il
fatto che M.P. indossasse la riconoscibile casacca dei medici, così come
il fatto che la piazzetta fosse sgombra e non ci fosse quindi alcun
motivo per caricare, tanto meno persone visibilmente appartenenti ai
servizi medici. Ad aggredire l'uomo, una sigla ormai nota agli
osservatori di quanto accadde in quelle giornate: il VII nucleo del
reparto mobile di Roma, proprio loro, i Canterini Boys, già famosi alle
cronache per la altrettanto sanguinosa irruzione nella scuola Diaz.
M.P., genovese, con il suo avvocato Emilio *Robotti*, si è rivolto ai
tribunali, come tanti altri, sfidando il senso di impunità per i
pestaggi gratuiti respirati nelle giornate genovesi di sette anni fa: la
sentenza era arrivata il 17 novembre 2007, ma le motivazioni sono state
rese note solo martedì scorso. E' proprio l'argomentazione del giudice a
costituire la peculiarità del risarcimento e della vicenda giudiziaria:
nel calcolo complessivo della somma dovuta alla vittima, infatti, il
giudice genovese Laura Casale, non ha tenuto conto solo dei danni fisici
riportati, ma anche e soprattutto dei danni esistenziali, causati da
quell'aggressione brutale. Alcune delle 36 pagine della sentenza sono
esclusivamente dedicate proprio alle componenti morali derivanti dal
pestaggio, come denunciato dallo stesso M.P. Le sue condizioni
psicologiche, oltre che fisiche, sono uscite scombussalate da quella
sventurata giornata.
Nella sentenza vengono ripercorse le tappe del procedimento. Vi sono
anche le deposizioni di Colucci ed altri appartenenti alle forze
dell'ordine. L'ex questore di Genova - oggi indagato per falsa
testimonianza in relazione al processo Diaz, insieme all'ex capo della
Digos Mortola e all'allora capo della polizia Gianni De Gennaro - aveva
tentato di spiegare e giustificare il clima di quei giorni e l'approccio
delle forze dell'ordine: «per noi - ha detto - vi era una parte cattiva
che rischiava di mescolarsi con quella buona, le disposizioni pertanto
erano di azioni colpisci e fuggi e ovviamente nella massa della gente
poteva accadere che venissero coinvolti anche i buoni».
I video, le immagini e le foto testimoniano invece che in quel caso
l'aggressione non avvenne in una situazione di confusione, anzi. Scrive
il giudice: «M.P. e il suo gruppetto sono da parte in piazza Savonarola.
E' emerso che un gruppo numeroso di agenti di polizia si è ad un certo
punto diretto verso il gruppetto di M.P., il quale, rispetto agli altri
compagni, sentiti come testi, è stato quello ad avere sicuramente la
peggio, essendo stato vittima di un vero e proprio pestaggio a sangue».
Nel luglio 2007 il tribunale genovese aveva deciso il risarcimento di
un'altra persona picchiata: una donna di 41 anni, aveva ottenuto il
pagamento di circa 24 mila euro dal ministero dell'Interno per danni
biologici ed esistenziali.

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