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21.07.11

Repubblica Genova Alimonda-Ducale, il percorso della memoria


Alimonda-Ducale, il percorso della memoria
Convegni, dibattiti, proiezioni e in serata la fiaccolata fino alla Diaz
ANNISSA DEFILIPPI

IL giorno dopo la commemorazione di Carlo Giuliani, continuano le iniziative per ricordare il decennale del G8. A palazzo Ducale si parte con l´iniziativa: «Io non dimentico». Un percorso della memoria, che rivede i luoghi, isola i fatti e invita a rifletterci su. Alle 9.30 Paolo Fornaciari, del Genoa Social Forum, e Valerie Vie, giornalista francese parleranno dei fatti di strada del G8 sulle immagini del video sugli scontri in via Tolemaide. Il pomeriggio (15.30), nella sala del Maggior Consiglio si apre con le riflessioni di Livio Pepino, membro del Consiglio superiore della magistratura, che parlerà del coinvolgimento delle istituzioni nel G8. Il giornalista e scrittore, Carlo Gubitosa, autore dell´inchiesta sui giorni e i fatti del 2001, discuterà dell´informazione e dell´immaginario collettivo nella società. «Cosa è cambiato dal 2001 al 2011 in Italia per quanto riguarda i diritti umani? Ci sono ancora dei democratici nelle polizie italiane?», sono alcuni degli interrogativi a cui i comitati «Piazza Carlo Giuliani» e «Verità e Giustizia per Genova» cercheranno di rispondere assieme ai loro ospiti. A palazzo Tursi invece la giornata inizia di primo mattino con l´incontro pubblico intitolato «L´acqua bene comune: riflessioni e proposte in Europa», dalle 9.30 alle 12.30. Tornando a palazzo Ducale, a partire dalle 15, Leopoldo Tartaglia, coordinatore del dipartimento politiche globali della Cgil, presenta, tra gli altri, il seminario dal titolo: «La tassa sulle transizioni finanziarie». La sera porta «L´eclissi della democrazia», il libro di Vittorio Agnoletto, che sarà presentato nel Sottoporticato alle 18.30. Nella sala video invece, alle 19, sarà proiettato «Genova, era il 2001», documentario realizzato dalla Fabbrica (di Nichi) Genova.
E in questo clima partirà da piazza Matteotti, alle 20.30, la Fiaccolata per la Diaz che terminerà nel giardino della scuola con la lettura delle testimonianze raccolte dai Comitati del G8.


Rinfrescatevi la memoria
DON ANDREA GALLO

DOPO il successo della Settimana dei Diritti, Genova è entrata, quasi come una necessaria continuità, nelle giornate del decennale del G8 2001. Desidererei tanto di essere smentito. La mia triste sensazione è quella di trovarmi in una città, ancora impaurita, divisa, indifferente, ostile alla "memoria". A mio avviso, dalla maggiornaza delle persone si teme la riapertura di una profonda ferita mai ricucita. Si cerca dolorosamente un´assoluzione generale, non è possibile. La scuola Diaz è chiusa, blindata fino a lunedi´. Come puerile giustificazione si denuncia la mancanza di personale. Valerio Onida, Presidente emerito della Corte Costituzionale in questi giorni a Palazzo Ducale, ha dichiarato, riferendosi al liceo Pertini: "Un´onta sull´immagine della polizia, uno dei fatti più bui e gravi della storia repubblicana". Avrei auspicato, eterno sognatore, potesse svolgersi in quella scuola devastata dieci anni prima, un piccolo "conclave" con la partecipazione di Scajola, ministro degli Interni.
E poi Fini, rappresentante del governo e del Parlamento; l´arcivescovo Tettamanzi; il capo della Polizia De Gennaro; il Sindaco Pericu; la Provincia: Vincenzi; il Genoa Social Forum: Agnoletto; la Magistratura; esponenti dei sindacati, i Cobas, i Partiti, le Tute Bianche. Due giorni di ritiro con l´obiettivo: verità e giustizia. Forse è proprio un sogno! Rinnovo il sostegno a Rita Lavaggi, portavoce dei movimenti 2011 e un ringraziamento a Giuliano, e Haidi e a tutti i gruppi impegnati negli incontri, nei cortei, negli spettacoli, nelle mostre. Ma in questa Genova sprofondata in mille difficoltà quotidiane, il travaglio dura da ormai troppi anni. Nel 2001 centinaia di migliaia di giovani dicevano, convinti, che un altro mondo fosse possibile. Oggi gridiamo che un altro mondo è necessario con urgenza.
Genova brucia oggi come ieri. C´è qualcuno della classe politica intera che vuole ascoltare? Rinfrescatevi la memoria.
Abbiamo trascorso giornate e nottate allucinanti, dal principio alla fine, dalla militarizzazione alla umiliazione della nostra città: Porto chiuso, aeroporto presidiato, stazioni ferroviarie bloccate, negozi barricati. E soprattutto è saltata la "legalità" con numerosi e inaspettati episodi di "squadrismo di Stato" culminati nella tortura degli arrestati. Cittadini in divisa hanno sperimentato il potere puro, l´arbitrio assoluto. Hanno potuto far passare e non far passare, perquisire, sfottere, insultare, minacciare, infiltrare provocare, picchiare, torturare, uccidere... Carlo.
Non ho mai pensato che tutte le forze dell´ordine improvvisamente fossero diventate scriteriate. Quanti" Servitori fedeli" dello Stato! Ma la catena di comando era autorizzata dal governo. Il Parlamento ha rinunciato a controllare il Governo e in dieci anni non ha voluto una Commissione d´inchiesta.
Il Potere, quando si allontana dalla Costituzione è sempre identico a se stesso, sia quando spara nelle strade, sia quando bombarda città e villaggi per motivi umanitari, sia quando licenzia migliaia di lavoratori per interessi superiori del Bilancio, sia quando affama i pensionati, quando penalizza e privatizza la Sanità, la scuola; sia quando chiude le frontiere alle migrazioni; sia quando criminalizza il dissenso; sia quando abbandona i detenuti nel sovraffolamento, i Cie per gli stranieri.
C´è grande voglia di Democrazia sotto il sole. I movimenti cercano di incrociare i valori di una convivenza dove tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge. Ripartiamo da Piazza Carlo Giuliani infiorata. Non cadiamo nella triste monotonia delle denigrazioni, dei ricatti, degli insulti, delle demonizzazioni, delle ritorsioni, dei miti. La crisi odierna non è politica: è crisi di sistema di lunga durata. Ricostruire, nella verità e giustizia, un nuovo tessuto culturale, civile, faticoso, gioioso.
Questa sera, accogliamo al Porto Antico alle ore 18, il mio maestro Padre Alex Zanotelli, messaggero di Pace. Cara mia "Zena" ti voglio dedicare affettuosamente la strofa finale di Paul Eluard: "Sono nato per conoscerti, per pronunciare il tuo nome: Libertà." Ciao "Zena" democratica, laica, antifascista!

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