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20.11.09

Repubblica Genova G8, resa dei conti per il massacro alla Diaz

G8, resa dei conti per il massacro alla Diaz

Al via il processo d´appello. Alla sbarra i super poliziotti che poi hanno
fatto carriera

MASSIMO CALANDRI

STAMANI si celebra la prima udienza dell´appello per l´assalto della
polizia alla scuola Diaz nell´ultima notte del G8. Gli imputati sono 29 e
tra di loro spiccano alcuni tra i più alti funzionari del Viminale: otto
anni fa erano super-poliziotti la cui carriera nel frattempo non è certo
stata frenata dai risultati della vergognosa operazione, al contrario. Ci
sono Francesco Gratteri, oggi direttore dell´Anticrimine, Giuseppe
Caldarozzi, alla testa dello Sco, Giovanni Luperi, capo dipartimento
dell´Aisi (l´ex Sisde), il genovese Spartaco Mortola che è questore
vicario a Torino. In primo grado il collegio, presieduto da Gabrio Barone,
aveva deciso per 13 condanne e 16 assoluzioni, infliggendo pene per
complessivi 35 anni e sette mesi, di cui 32 anni e sei mesi condonati. La
totalità delle condanne riguardava quasi esclusivamente i componenti della
"Celere" romana, protagonista dello sciagurato blitz. Quattro anni al
leader dell´epoca, Vincenzo Canterini, che ora riveste un prestigioso
incarico Interpol. Il suo vice, Angelo Fournier, condannato a 2 anni,
recentemente ha raggiunto la vetta del Dipartimento Antidroga. Le molotov
portate nella scuola per incolpare ingiustamente i no-global erano costate
3 anni a Pietro Troiani, 2 anni e 6 mesi a Michele Burgio. Restano ancora
da definire un paio di fascicoli di quella notte orribile: quello relativo
al tentato omicidio di Mark Covell, massacrato da 4 agenti che nonostante
i filmati non sono stati riconosciuti dai loro colleghi; e quello del
pestaggio ad opera di ?Coda di cavallo´, un altro poliziotto rimasto
anonimo per l´omertosa complicità dei suoi, poi identificato come
investigatore della Digos genovese. Ci sono buone probabilità che dopo
l´appuntamento di oggi si debba registrare un stop. Il collegio
giudicante, presieduto da Salvatore Sinagra, cambierà uno dei componenti:
Francesco Mazzagalanti prende il posto di Giuseppe Diomeda, mentre resta
al suo posto Caterina Fiumanò. Questo significa un prossimo rinvio a
dicembre.
Il 14 gennaio finiranno invece le arringhe difensive gli avvocati degli
imputati di un altro maxi-processo del G8, quello per i soprusi e le
violenze nella caserma di Bolzaneto. In questo caso, la sentenza è attesa
per febbraio.

Violenza su minorenne Placanica è indagato

Mario Placanica, l´ex carabiniere accusato e poi prosciolto per la morte
di Carlo Giuliani durante il G8, è indagato dalla procura di Catanzaro per
violenza sessuale su minore e maltrattamenti. Mercoledì, si è appreso, la
minorenne, che all´epoca dei fatti aveva 11 anni, è stata ascoltata dal
gip della città calabrese Gabriella Reillo in sede di incidente
probatorio, su richiesta del pubblico ministero. L´ascolto della
ragazzina, avvenuto in una struttura protetta, si è reso necessario, si
legge nell´ordinanza ammissiva di incidente probatorio depositata il 26
ottobre 2009, "per garantire il miglior ricordo dei fatti, verificatisi
circa due anni fa, e verso i quali la stessa ha manifestato un
atteggiamento di rifiuto e di tendenza alla rimozione, come desumibile
dall´atteggiamento di non collaborazione" rilevato da una psicologa, e in
generale "dal sentimento di vergogna, con conseguente reticenza".
Placanica secondo la Corte Europea dei diritti dell´uomo al G8 aveva agito
per legittima difesa. I giudici di Strasburgo nella sentenza di agosto
avevano stabilito all´unanimità che l´ex carabiniere non ricorse a un uso
eccessivo della forza, ma la usò "nei limiti assolutamente necessari a
impedire quello che percepiva essere un reale e imminente pericolo per la
sua vita e quella dei suoi colleghi". I giudici non hanno però fatto
seguire un´assoluzione altrettanto piena delle autorità italiane. Secondo
la Corte, l´Italia avrebbe dovuto condurre un´inchiesta per identificare
"le eventuali mancanze nella pianificazione e gestione delle operazioni di
ordine pubblico" durante il vertice tenutosi nel 2001 e stabilire se vi
fosse un nesso tra queste eventuali mancanze e i fatti che portarono alla
morte di Carlo Giuliani".

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