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15.06.07

Repubblica Nazionale Poli divisi, scontro su De Gennaro


LA POLEMICA
Villetti (Rnp): si dimetta. D´Alia (Udc) lo difende. Sinistra in pressing
per commissione d´inchiesta
Poli divisi, scontro su De Gennaro
ALBERTO CUSTODERO
ROMA - La confessione del vice questore Michelangelo Fournier («alla Diaz
ci furono azioni da macelleria messicana»), ha scatenato una bufera
politica, mentre i sindacati hanno attaccato il dirigente della Polizia:
«Doveva denunciare subito le violenze su persone inermi». Il segretario di
Rifondazione comunista ritiene «necessaria» una commissione parlamentare
d´inchiesta sul G8 di Genova. Roberto Villetti, capogruppo alla Camera
della Rosa nel pugno, invita il capo della polizia, Giovanni De Gennaro, a
rassegnare le dimissioni. Al Senato Sinistra Democratica (primo firmatario
il capogruppo Cesare Salvi), con un´interrogazione chiede chiarimenti al
presidente del consiglio. A chiedere una commissione d´inchiesta sono
numerosi politici fra i quali Mauro Bulgarelli, senatore di Insieme con
l´Unione, il parlamentare europeo Mauro Zani (Pse) e il deputato Verde e
sottosegretario all´Economia, Paolo Cento. Per la senatrice Manuela
Palermi (Verdi), istituire una commissione «è un obbligo morale». Franco
Giordano, segretario del Prc, rincara la dose: «A fronte di questa nuova
testimonianza - ha detto - rendersi ulteriormente responsabili di non
costituire una commissione di inchiesta parlamentare sarebbe un fatto di
estrema gravità ». Villetti, invece, se la prende con il capo della
polizia: «dopo quelle dichiarazioni - ha commentato - il dottor De Gennaro
dovrebbe, per ragioni di sensibilità istituzionale, e non certo per
ammissione di colpa, avvertire l´esigenza di dimettersi». Non tutti, però,
sono d´accordo. È il caso di Giampiero D´Alia, Udc, secondo il quale il
«Governo, se assecondasse la sinistra radicale che vorrebbe la
destituzione di De Gennaro, commetterebbe un gravissimo errore». Per
Massimo Donadi, Idv, il G8 «è stata una brutta macchia e una brutta pagina
per la polizia. Non tiro in ballo De Gennaro, ma vanno puniti i
responsabili che hanno permesso quelle violenze». È scettico Donato Bruno,
Fi, che, nel 2001, coordinò il comitato parlamentare che condusse
un´indagine conoscitiva sul G8. «Dalla deposizione di questo poliziotto -
ha dichiarato - non mi sembra che emerga nulla di nuovo». Gli avvocati di
Fournier hanno infine replicato a chi ha accusato il vice questore di aver
mentito non raccontando in fase istruttoria ciò che aveva visto. «Non ha
mai mentito - hanno detto i legali - ma "solo" omesso di ricostruire
l´ultima scena apparsagli».

"Sì, ricordo quel funzionario gridava basta ai suoi agenti"
la testimonianza
Il racconto dell´irruzione: ci presero a calci e pugni
GENOVA - «Calcolando che tre poliziotti stavano prendendo a calci Melanie
e uno faceva lo stesso con me, mentre tutto il corridoio era pieno di
agenti che colpivano i ragazzi a terra, direi che Fournier non può aver
visto solo 4 o 5 agenti compiere violenze».
Anna Julia Kutschkau aveva 21 anni nel luglio 2001 e quando la polizia
fece irruzione alla Diaz lei dormiva a fianco dell´amica Melanie Jonasch,
la tedesca massacrata di botte che Michelangelo Fournier, il comandante
del nucleo antisommossa, temeva stesse per morire. «È sorprendente che
Fournier abbia raccontato ciò che accadde davvero e soprattutto che furono
picchiate persone inermi» continua Anna, che da un anno vive a Genova («la
città mi piace e forse è una scelta terapeutica chissà »). «Ricordo lo choc
provato - racconta la ragazza che sta finendo il dottorato in storia
moderna - quando dissero che non era vero niente, che le nostre erano
soltanto ferite pregresse». Di Fournier ricorda la voce. «Sì, dopo che
urlò "basta basta" le violenze cessarono, ma c´è un´altra cosa che non
torna oltre al numero di agenti picchiatori. Dice che erano in borghese e
non del suo reparto. Io ricordo solo dei pantaloni, perché eravamo a terra
e avevo paura di alzare il volto, ma nella mia memoria ho impressi
pantaloni di divise blu. E poi, i motivi per cui ha nascosto la verità per
sei anni potrebbero essere gli stessi che oggi lo spingono a coprire la
responsabilità dei suoi uomini».
Il fatto che solo Fournier e Canterini, tra gli imputati abbiano accettato
di essere interrogati fa dire ad Anna «beh, io consiglierei loro di non
rispondere se possono farlo: dovrebbero giustificare il fatto di non aver
fatto nulla per far cessare i pestaggi». Anna Julia la notte del 20 luglio
ha perso sette denti, ha subito traumi e lesioni ed è stata ripetutamente
umiliata durante la detenzione a Bolzaneto. «Qualcuno della polizia che mi
abbia mai chiesto scusa? Che domanda buffa».
(marco preve)

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