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31.10.08

secolo xix «Al G8 la piu' grave violazione dei diritti umani»

«Al G8 la piu' grave violazione dei diritti umani»
30 ottobre 2008

Dura replica del pm Zucca sui fatti della Diaz. Prossime udienze il 6 e 12
novembre

Quanto successo nella scuola Diaz durante il G8 del 2001 «E' stata la piu'
grave violazione di diritti umani in un paese democratico dal dopoguerra.
Voi non potete accettare nemmeno come paradosso che la sospensione del
diritto si sia avuta perche' la polizia e' stata costretta a fuggire. Questo
e' un concentrato di arroganza».

Lo ha detto il pm Enrico Zucca nelle repliche al processo sui fatti della
Diaz che e' stato poi aggiornato alle udienze del 6 e del 12 novembre,
giorno in cui il tribunale potrebbe ritirarsi in camera di consiglio.
L'udienza del 7 novembre e' stata annullata per lo sciopero del pubblico
impiego. Zucca, che ha citato quanto disse Amnesty International sui fatti
avvenuti dentro la scuola, ricorda quanto asserito da alcuni dei difensori
dei 29 poliziotti imputati in questo processo. «I poliziotti non sono
fuggiti per la voce di possibili attacchi con le molotov. La fonte di quei
movimenti era una fonte giornalistica. E se un esercito fugge per alcune
voci e' una situazione farsesca».

Secondo Zucca schiacciare nell'alternativa se leggi i fatti come lo fa il
pm sei come un black blockâ E' arroganza. «Spero che questa arroganza nella
vostra decisione sia messa al giusto posto. Perche' significa lettere in
chiave dolosa l'azione del pubblico ministero».

Peraltro un agente di polizia in borghese, con una coda di cavallo ed il
volto coperto da un fazzoletto, ripreso nel luglio 2001 mentre tira un
ragazzo per i capelli nella scuola Diaz e lo picchia con il manganello e'
stato solo di recente identificato dall'ufficio del pubblico ministero. E'
stato il pm Enrico Zucca a rivelarlo al tribunale. »All'accertamento della
verità si e' opposta la reticenza e la falsita' di alcuni - ha detto Zucca -
Perche' non sappiamo i nomi degli agenti con i volti coperti?».

Il pubblico ministero ha poi aggiunto: «un poliziotto con la coda di
cavallo e' stato individuato da poco dal pubblico ministero. Quell'agente
ha un nome che non figura negli elenchi eppure spesso ha frequentato
quest'aula» durante il processo. «E' stato l'ultimo affronto - ha detto
Zucca - l'ultima beffa».

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