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07.07.04

secolo xix: amnipolati i video g8

G8, i difensori dei no global: falsi i video girati dai poliziotti
All'udienza di martedì prossimo i legali chiederanno che venga effettuata una perizia per chiarire l'autenticità delle immagini

Le riprese effettuate dagli uomini della polizia scientifica nel corso del G8 genovese non sarebbero autentiche: questo il sospetto di alcuni avvocati dei 25 no global accusati di devastazioni e saccheggio lungo le strade. Per questo motivo i legali sono intenzionati - e dovrebbero farlo martedì 13 luglio nel corso della prossima udienza - a presentare un'istanza perché venga effettuata una perizia che dimostri la genuinità delle immagini.
Ancora una volta, dunque, ieri mattina nell'udienza del processo ai no global accusati di aver compiuto devastazioni in alcune strade di Genova nel luglio del 2001, i filmati sono stati l'argomento del giorno. Ancora una volta sono state presentate eccezioni (non accolte dal tribunale) sull'ammissibilità di tali prove presentate dalla pubblica accusa che è rappresentata da Anna Canepa e Francesco Canciani. Le eccezioni sostenenevano che i video sarebbero stati manipolati nel corso del montaggio.
Durante l'udienza di ieri è emerso che dei 139 video realizzati dalla polizia scientifica soltanto 14 sono stati utilizzati, mentre il resto del materiale è stato montato servendosi delle immagini delle televisioni private. L'ispettore Corda, interrogato a lungo su come siano stati montati i video, ha detto: «Abbiamo lavorato in sei: dovevamo visionare il materiale a disposizione e fare una scelta delle fasi più significative per presentarle al processo».
Nel corso della prossima udienza, quindi, i difensori dei no global dovrebbero presentare un'istanza di perizia su alcuni video realizzati dalla polizia scientifica, che, secondo loro, non sarebbero genuini. La pubblica accusa ha sempre sostenuto che l'intero materiale video, dal quale sono stati estrapolati gli spezzoni, è a disposizione degli avvocati che desiderassero visionarlo. Per la cronaca, in totale, si tratta di 800 ore di riprese.

El. V.

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L' arcivescovo «Un cippo per ricordare Giuliani»


GenovaL'arcivescovo di Genova, cardinale Tarcisio Bertone, difende la decisione dell'abate della chiesa Nostra Signora del Rimedio di piazza Alimonda, di ripulire l'angolo che raccoglie le testimonianze e gli omaggi spontanei a Carlo Giuliani, ma si dice favorevole alla posa di un cippo a ricordo del giovane ucciso nel 2001 durante gli scontri del G8. «Occorre trovare una soluzione più ordinata e rispettosa della memoria dello stesso Giuliani - sottolinea Bertone - Un cippo posto nella piazza anziché nel cortile della chiesa potrebbe essere un modo per ricordare questo giovane, vittima di un momento difficile per la città di Genova». Bertone difende comunque l'abate, Don Timossi. «E' un uomo coraggioso che si è sempre battuto per la difesa dei più deboli - conclude -, che ha subito persecuzioni durante l'ultima guerra. E' a suo modo un eroe. E gli attacchi sono ingiustificati».
Sulla cancellata della chiesa si è spontaneamente creato una sorta di altarino laico con fiori, bigliettini, fotografie in ricordo del giovane ucciso negli scontri con i carabinieri. Il Cardinale ha ribadito che quello che senza dubbio «è un continuo omaggio spontaneo di tanti giovani a un giovane, si imbratta di polvere e di guano dei piccioni» diventando un monumento di sporcizia «davvero indecorosa». E ha ripetuto «la memoria merita la dignità».
Lo sfogo del Cardinale con i giornalisti è avvenuto a margine di una conferenza stampa in cui è stato presentato, in veste moderna e arricchita, il nuovo sito della diocesi genovese.


D. B.

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