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21.02.04

Secolo xix: Bertinotti, pericu ritiri la delibera


G8, Bertinotti «Pericu cambi la delibera»
Parla il leader di Rifondazione

Genova. La delibera con cui il Comune si è costituito parte civile nei confronti di 26 manifestanti al G8 è politicamente sbagliata e va riparata con un altro atto amministrativo. Così si esprime Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione comunista. Ieri anche il Correntone ds ha chiesto la sospensione della delibera.

Onorevole Bertinotti, che cosa sta accadendo a Genova?
«Ho una totale condivisione del comportamento assunto dalla federazione del mio partito. Quella delibera costituisce un errore politico specie per una giunta e per un sindaco come Giuseppe Pericu che, durante i giorni del G8, aveva avuto un comportamento ineccepibile, che non avevamo mancato di sottolineare con molto rispetto noi che siamo stati così direttamente interni e impegnati nel movimento. Anche per questo ci è sembrato sorprendente oltre che sbagliato».
Rifondazione chiede di cancellare la delibera.
«Vanno nella stessa direzione anche le opinioni di autorevolissimi esponenti dell'opinione pubblica genovese che ha accompagnato il movimento, come don Andrea Gallo. Per un atto di responsabilità nei confronti della città e della stessa maggioranza in cui siamo, lavoriamo per cercare una soluzione giusta che possiamo chiamare di compromesso. Molti giuristi democratici stanno dando un contributo anche a livello nazionale, naturalmente nelle forme corrette, al riparo dalla pubblicità. C'è un lavoro interessante che può configurare una via d'uscita, che è quella naturalmente di un nuovo atto amministrativo».
Il sindaco, però, ha detto: «la delibera non la cambio».
«Mi pare sbagliato e noi continuiamo a dire che deve cambiarla o meglio che dobbiamo cambiarla. Non ho intenzione di forzare la polemica, dico che la volontà di una compagine è una volontà unitaria».
Ieri il sindaco ha risposto sul Secolo XIX a don Gallo...
«Penso che abbia ragione don Gallo».
Pericu sostiene che l'amministrazione non può sottrarsi ad agire perché ha dei doveri verso la collettività.
«Occorre che la delibera sia riscritta in modo che non sia interpretabile come un atto direttamente rivolto a un'area del movimento: per esempio, che l'amministrazione comunale si costituisca parte lesa nei confronti di qualunque atto riguardante le vicende del G8, a 360 gradi. Altrimenti l'obiezione di don Gallo è insormontabile».
Ci sono due assessori dei ds incaricati di stendere un nuovo documento politico...
«Ripeto: ci vuole un atto amministrativo».
Rifondazione non deroga da questo?
«E' perfino elementare. Se la divergenza si è prodotta su un atto amministrativo la ricomposizione deve prodursi su un atto amministrativo».
Finora è muro contro muro...
«Continueremo a dirlo oggi, domani, dopodomani e a chiedere solidarietà a tutte quelle forze che ritengono, in un momento così delicato, che un'amministrazione importante come quella di Genova non può esporsi alla critica di don Gallo. Che poi è quella del movimento. Il punto che noi poniamo è la salvaguardia del rapporto tra l'amministrazione comunale e il movimento. Cerchiamo di aumentare le forze a favore di questa soluzione. E io vedo che aumentano, anzi prevedo che aumentino».
Però nei partiti che sostengono la giunta Pericu ci sono anche forti malumori verso Rifondazione.
«Quando c'è una differenza e una difficoltà i malumori sono reciproci, naturalmente».
Uno dei punti che la giunta Pericu sostiene è che la violenza non può essere accettata.
«Sfonda porte aperte».
Quindi se qualcuno dei 26 manifestanti si è macchiato di reati...
«Non c'entra niente. Per questi 26 ci saranno i procedimenti della magistratura. Chiediamo che l'amministrazione dica che siccome quello è un atto tecnico, sarà fatto a 360 gradi».
Quell'atto è stato votato anche da due assessori di Rifondazione.
«C'è stata anche una conseguente azione, no? C'è stato un pronunciamento della segreteria del partito di Genova e della segretaria nazionale che ha assunto la stessa posizione».
L'assessore Seggi però ha posizioni diverse e lo dice...
«E' legittimo, questo è un partito democratico, ci sono tante possibilità di espressione. Ma resta il fatto che la posizione del partito è quella espressa dalla segreteria provinciale e nazionale del partito».
Ci potrebbero essere conseguenze anche all'interno di Rifondazione...
«Vedremo. Intanto i voti nel comitato federale sono stati pressoché unanimi».
Come viene vissuta la vicenda di Genova a livello nazionale?
«Come ogni giorno ha la sua pena, ogni città ha la sua autonomia».
E' più ottimista o pessimista?
«Realista. Ho imparato che in politica quello che non è possibile oggi, è possibile domani».

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