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07.12.06

Secolo xix: Buoni e cattivi del G8


Buoni e cattivi del G8
Sbagliata la difesa a oltranza
Vorrei intervenire in relazione alla lettera
Buoni e cattivi del G8 da una parte e dall'altrať
a firma di Roberto Martinelli,sindacalistadella
Polizia penitenziaria pubblicata nei giorni
scorsi. Io credo di essere uno dei pochi democratici
dell'ex corpo delle Guardie di pubblica
sicurezza che,rischiando la galera,l'espulsione
dal corpo o un trasferimento nella piu' disagiata
delle sedi, nel 1981 ha contribuito a far compiere
al disastrato Paese in cui viviamo un
passo avanti con la riforma della Polizia. Orbene,
i sacrifici posti in essere avevano unsemplice progetto:
spingere lapolizia ex scelbiana a
godere dei diritti costituzionali, avere cioe' liberta' di parola
e diritti, sacrosanti elementi indispensabili
per una democrazia compiuta.
Martinelli, secondo me, difende a spada tratta,
per spirito corporativo, la forza a cui appartiene.
Chi brucia le auto, chi sfascia le vetrine,
chi compie atti vandalici deve pagare e duramente.
Ma in una vera democrazia se le libertĂ individuali
vengono sospese, come accadde all’interno
del reparto mobile diBolzaneto, quando
si dovettero attendere ben 24 ore per comunicare
con l’esterno e ben 194 persone testimoniarono
per patite lesioni (vedasi il numero
speciale di Diario del 21 luglio 2006), qualcosa
non quadra. Quindi, senza difendere a
spada tratta per spirito di corpo eventuali responsabilitĂ
di chi quelle azioni le ha poste in
essere, chi ha sbagliato anche nell’omessa vigilanza deve essere giudicato
e,
se ritenuto colpevole,
deve essere condannato e cacciato dal
corpo. Anche i funzionari che sono stati addirittura
promossi alla qualifica superiore a
Questore ­senza che si attendessero i risultati
delprocesso a cui sono sottoposti per vari reati,
senza la minima prudenza dettata dai piĂą ovvi
motivi di opportunita' , in una democrazia dovrebbero seguire
la stessa sorte di cui sopra.La
domanda e' : io, cittadino,mi potrei fidare di un
funzionario di tal fatta?A Martinelli vorrei dire
allora di non scomodare Pier Paolo Pasolini a
sproposito: se fosse stato in vita, questi personaggi,
Pasolini li avrebbe distrutti con le sue
mirabili parole. Se invece Martinelli ritiene
che una legge super partes possa eliminare
detti anomali comportamenti, sbaglia: questa
Repubblica fortunatamente non può essere assimilata
a regimi di stampo ex cileno.
OrlandoBotti Imperia
ex segretarioprovinciale Siulp

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