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19.03.08

Secolo xix Falsa testimonianza, Colucci convocato domani in procura


Falsa testimonianza, Colucci convocato domani in procura
g8, irruzione alla diaz


GENOVA. L'ex questore di Genova Francesco Colucci è stato convocato in
procura nell'ambito dell'inchiesta che lo vede indagato per falsa
testimonianza in relazione all'irruzione della polizia alla Diaz al tempo
del G8. Colucci dovrebbe presentarsi domani alle 17 davanti al sostituto
procuratore Enrico Zucca, ma è quasi certo che diserterà l'incontro. Il
pm, a questo punto, potrebbe procedere a tempi brevi nella richiesta di
rinvio a giudizio. In questa tranche dell'inchiesta, insieme a Colucci
sono indagati anche l'ex capo della polizia e oggi commissario
straordinario per l'emergenza rifiuti a Napoli, Gianni Di Gennaro (per lui
l'accusa è istigazione alla falsa testimonianza), e della Digos di Genova,
Spartaco Mortola. I reati sarebbero stati commessi il 3 maggio scorso nel
corso delle loro testimonianze al processo sull'irruzione alla Diaz. In
particolare, si legge nell'avviso di fine indagine rinotificato nei giorni
scorsi dopo che la difesa di Colucci, sostenuta dall'avvocato Maurizio
Mascia, aveva chiesto l'acquisizione di nuove testimonianze (richiesta
respinta), i pm Mario Morisani, Enrico Zucca, Vittorio Ranieri Miniati,
Patrizia Petruzziello e Francesco Cardona Albini contestano all'ex capo
della polizia e a Mortola di aver indotto Colucci a testimoniare
«circostanze non corrispondenti al vero e comunque non appartenenti alla
propria percezione, anche ritrattando precedenti dichiarazioni, in
relazione ai fatti su cui veniva esaminato vertenti sulla fase di
preparazione e organizzazione delle operazioni di polizia condotta alla
scuola Diaz nella notte tra il 21 e il 22 luglio 2001». A Colucci viene
contestato dunque di avere modificato e ritrattato alcune sue
dichiarazioni rese durante le indagini preliminari. Dopo la prima notifica
di fine indagini, l'avvocato Mascia aveva presentato una memoria nella
quale chiedeva appunto di sentire nuovi testimoni (gli stessi che aveva
citato nell'ambito del processo G8 prima di lasciare la difesa di Mortola
e Nando Dominici, all'epoca capo della squadra mobile di Genova, rinuncia
che sarebbe stata provocata dalla tensione creatasi tra lui e il pm Zucca)
per approfondire alcuni aspetti dell'inchiesta. La richiesta sarebbe
sembrata immotivata ai pm che hanno provveduto a inoltrare un ulteriore
avviso di fine indagine. A quel punto la stessa difesa di Colucci ha
chiesto l'interrogatorio salvo poi decidere di non presentarsi.
Prosegue intanto il processo sulle violenze commesse nella caserma di
Bolzaneto. Ieri mattina i pm Petruzziello e Ranieri Miniati hanno
depositato una memoria nella quale ripercorrono la loro requisitoria
durata sette udienze e conclusa con una richiesta di pene per oltre 76
anni per i 44 imputati (per uno Giuseppe Fornasiere hanno chiesto invece
l'assoluzione). I pm hanno voluto racchiudere la memoria (circa mille
pagine) in un cd-rom dal titolo "I giorni di Bolzaneto", in copertina due
immagini significative: il cortile della caserma e il corridoio dove si
consumarono parte dei reati. Ancora una volta nella loro memoria, che è
suddivisa in sette capitoli (Un carcere provvisorio a Genova. Svolgimento
del procedimento. Le risultanze istruttorie. L'organizzazione. I reati. I
responsabili. Le richieste), i pm hanno sottolineato come la più grave
delle violazioni commesse nella caserma fu la lesione della dignità umana
e come si perpetrò il reato di tortura, reato peraltro non previsto dal
codice penale italiano che non ha ancora ratificato la convenzione
dell'Onu.
In aula, intanto, proseguono le richieste di risarcimento delle parti
civile. In particolare l'avvocato Gilberto Pagani ha chiesto una
provvisionale anche per le mamme di alcune parti lese per i danni morali
subiti in seguito alle violenze sui propri figli.
Isabella Villa
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