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19.02.06

Secolo xix G8, il processo a 25 no global potrebbe fermarsi

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G8, il processo a 25 no global potrebbe fermarsi
Il dibattimento potrebbe slittare di sette mesi o,
addirittura, ricominciare tutto da capo
Il presidente del collegio giudicante Devoto subentra
al Csm a un collega

Genova Era stato il primo processo a iniziare e
rischia di essere il primo a fermarsi per sette mesi
o, addirittura, di dovere riprendere da capo. Il
processo è uno dei tre per i fatti già a giudizio del
G8 del 2001, a carico di 25 no global accusati a vario
titolo e con diversi livelli di responsabilità, di
devastazione, saccheggio, lesioni, danneggiamenti,
resistenza a pubblico ufficiale e altri reati. La
notizia rimbalza dai siti e dai forum di varie
componenti del Csm. Il presidente del collegio
giudicante, Marco Devoto, subentra al Csm al posto di
Lanfranco Tenaglia (della componente di Unicost,
eletto nel Veneto) dimissionario in quanto contattato
dalla Margherita per le elezioni.
Devoto era risultato primo dei non eletti e aveva
mancato il Csm per una manciata di voti. Con le
dimissioni di Tenaglia subentra, sia per il rispetto
del mandato ricevuto dai colleghi, sia perché la sua
rinuncia alterebbe la composizione "politica" delle
componenti della magistratura (anche Devoto è di
Unicost). Dopo il passaggio di Devoto per il processo
ai no global le ipotesi sono due. La prima: il mandato
di Devoto scadrà a luglio quando ci saranno le nuove
elezioni per il Csm. La prima volta battuto sul filo
di lana da Claudio Viazzi (rientrato al Tribunale
Civile di Genova, esponente di Magistratura
Democratica), Devoto potrebbe non essere sostituito
nel collegio con il processo rinviato a settembre,
considerato che ad agosto scatta la sospensione
feriale che termina a metà settembre.
La seconda: Devoto viene sostituito in via definitiva
o con un magistrato applicato "ad hoc". In questo caso
dovrà essere richiesto alle parti (difesa e accusa) di
dare il proprio assenso all'utilizzo degli atti sinora
svolti, con un lasso di tempo utile al nuovo giudice
per "aggiornarsi" nella causa. In questo caso ci deve
essere l'unanimità di consensi. Basta una sola
opposizione per fare riprendere il processo
dall'inizio. Un'ipotesi "subordinata" potrebbe vedere
lo stralcio delle posizioni dissidenti dall'ok alla
prosecuzione del processo. Ma i precedenti genovesi in
materia depongono in senso contrario.
Nei maxi processi del caso del colonnello Michele
Riccio (il primo procedimento sui cosiddetti
"marescialli" fu presieduto e portato a sentenza da
Devoto) e in una delle costole del procedimento di
Assicuropoli, i processi sono ripartiti da zero. Nello
stralcio di Assicuropoli, il pm Federico Panichi ha
sollevato anche un'eccezione di incostituzionalità
sull'azzeramento del processo e il caso è ora pendente
alla Consulta.
La ventina di difensori degli imputati del processo no
global per ora non ha espresso posizioni ufficiali. Ci
sarebbe chi è favorevole al rinvio a settembre perché
giudica la presidenza Devoto di assoluta garanzia la
conduzione processuale sinora svolta. Altri sono
contrari alla deroga, quindi per l'azzeramento del
procedimento.
L'unica cosa certa, per ora, è che l'udienza del 28
febbraio è già stata rinviata. Marco Devoto,
originario di Chiavari, impegnato da anni nel
volontariato sociale cattolico, era stato con
Francesco Lalla e Adriano Sansa uno dei cosiddetti
"pretori d'assalto" degli anni Settanta. Uno dei suoi
primi procedimenti più noti fu quello con la Coca Cola
sul banco degli impuati.
Marcello Zinola
19/02/2006

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