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03.07.08

secolo xix G8-Diaz, il pm: «Quel giorno il codice penale venne sospeso»


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G8-Diaz, il pm: «Quel giorno il codice penale venne sospeso»
03 luglio 2008

Ha citato anche il giudice inglese Lord Denning, il pm Enrico Zucca nella
sua requisitoria per la sanguinosa irruzione della polizia nella scuola
Diaz, per sottolineare quanto sia stato difficile fare indagini sui
poliziotti a causa della loro omertà . La requisitoria, durata circa 4 ore
e mezza, e' iniziata senza alcuna eccezione da parte dei difensori,
nonostante il processo rischi la sospensione, se venisse approvato dalla
Camera l'emendamento al decreto sicurezza.
Contro questa possibilità si e' scagliato l'eurodeputato Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum ai tempi del G8, secondo il quale «e¨ fondamentale che il processo sulle violenze alla Diaz si concluda e non venga sospeso a causa della salva premier».
«Al tempo il governo Berlusconi fu complice delle violenze e oggi cerca di bloccare il processo». Citando il giudice inglese Lord Denning, il pm Zucca ha raccontato che blocco' una causa civile contro dei poliziotti «perché - argomentò - se fosse vero quello che dicono le parti
lese, condannate per un attentato a Birmingham, vorrebbe dire che i
poliziotti si sarebbero resi responsabili di falsa testimonianza, di
minacce e violenza e che le condanne erano sbagliate». «Sarebbe - disse il
giudice - una vista così terrificante che ogni persona nel Paese direbbe:
non è giusto che queste azioni proseguano». Undici anni dopo però
riconobbe l’errore. Il pm, riferendosi al processo in corso, ha
spiegato:«Noi riteniamo di aver usato prudenza nelle indagini, ma ora
chiediamo alla giustizia rigore. Invochiamo ordine e legge per il rispetto
delle persone e dei diritti». «Il G8 nel suo complesso e¨ stato messo fuori
da questo processo - ha sottolineato - perché ci siamo dovuti concentrare
sui fatti». Il pm ha quindi citato il prefetto Ansoino Andreassi,
responsabile del G8 a Genova fino all'arrivo del prefetto Arnaldo La
Barbera, il quale nella sua deposizione spiego' che all'origine della
perquisizione nella scuola Diaz vi fu la ricerca da parte delle forze
dell’ordine del riscatto del loro operato e della loro immagine offuscata
dai disordini e dalla morte di Carlo Giuliani. Andreassi inoltre rivelo'
che fu deciso dall’alto e dai vertici presenti a Genova di intraprendere
un’azione più efficace nei confronti degli autori di reati che avevano
caratterizzato le giornate del vertice e che avevano messo in crisi
l’operato delle forze dell’ordine. Il pm ha poi contestato, citando anche
alcune deposizioni dei testi della difesa, che ci sia stata una sassaiola
da parte degli occupanti la scuola Diaz contro una pattuglia della
polizia. L'episodio per l'accusa è importante perché la sassaiola e¨ stato
il motivo addotto dai vertici della polizia per decidere l'irruzione nella
scuola che sfociò nella «macelleria messicana» e nell'arresto di 93
manifestanti. Il pm ha ricostruito poi cosa avvenne fuori della scuola
prima dell'irruzione: giovani picchiati a manganellate perché tentarono di
fuggire all'arrivo della polizia.
Tra questi il giornalista free lance inglese Mark Cowell che solo un poliziotto «buono» riuscì a salvare. «Mi sembrava - ha riferito Cowell, oggi presente in aula - di essere un pallone a cui ognuno voleva dare un calcio». Il giornalista inglese riconobbe anche dei carabinieri presenti davanti alla scuola prima
dell'arrivo della polizia. Cowell riportò ferite molto gravi, tra cui la
rottura della mascella e di tutti i denti, e venne ricoverato per 45
giorni.
«La sera del 21 luglio in via Cesare Battisti e nelle vie limitrofe alla scuola - ha aggiunto il pm - non vigeva neppure il codice penale».
Tra i 29 imputati figurano alti vertici della polizia quali Francesco Gratteri e Giovanni Luperi, all'epoca rispettivamente direttore dello Sco e vice direttore dell'Ucigos, e Gilberto Caldarozzi, vice direttore Sco, Spartaco Mortola, capo della Digos di Genova, Vincenzo Canterini, comandante del VII Nucleo sperimentale del I Reparto Mobile di
Roma. Tra il pubblico era presente Heidi Giuliani, madre di Carlo, il
ragazzo morto in piazza Alimonda. Il Pg Luciano Di Noto ha fatto una
fugace apparizione nell'aula. La requisitoria prosegue domani per poi
concludersi il 10 luglio con le richieste di condanna.

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