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05.10.05

Secolo XIX: Giuliani solpito da un proiettile non deviato

Processo G8, il medico legale insiste non fu deviato il proiettile che
uccise Giuliani
La testimonianza in aula ripropone la tesi che non fu accolta dai
magistrati inquirenti

Genova. «La traiettoria del proiettile che ha ucciso Carlo Giuliani
durante il G8 è stata lineare e il colpo non è stato deviato da corpi
estranei». Ieri mattina durante il processo ai 25 manifestanti accusati di
devastazione e saccheggio durante il G8 genovese, il medico legale Marco
Salvi ha ribadito quella che è sempre stata la sua tesi, in netto
contrasto con quanto aveva sostenuto il perito del pm, Carlo Torre
dell'Università di Torino, secondo il quale il colpo sparato in aria dal
carabiniere Placanica fu deviato da un pezzo di calcinaccio lanciato in
aria dai manifestanti. Anche la perizia balistica, effettuata da due
esperti, aveva confermato la tesi della deviazione del proiettile causata
da un corpo che si era frapposto. Questo perché i proiettili usati dai
carabinieri sono "camiciati", il piombo puro è rivestito: il che significa
che non si possono frammentare, o come si dice in gergo scamiciare contro
una persona: occorre un corpo molto più duro. Il corpo di Giuliani venne
sottoposto alla Tac e un frammento del proiettile venne visto nel suo
cranio: ma durante l'autospia quel piccolo frammento di metallo non venne
trovato. Né fu possibile un nuovo esame autoptico più approfondito perché
il corpo di Giuliani venne cremato. Altre particelle di piombo puro
provenienti dal proiettile vennero trovate nel passamontagna del ragazzo
ucciso: dimostrazione che il proiettile le aveva "perse" prima di entrare
nel capo di Giuliani. Questa era stata, secondo i periti balistici, una
prova inconfutabile che il proiettile aveva incontrato un ostacolo molto
duro prima di raggiungere il corpo del manifestante.
Tesi accolte sia dal pm Silvio Franz che aveva chiesto l'archiviazione per
il carabinierie Placanica, difeso dall'avvocato Umberto Pruzzo, sia dal
gip Elena Daloiso che aveva archiviato il caso nel maggio del 2003
ritenendo inconfutabili le perizie secondo le quali il proiettile venne
deviato da un "bersaglio intermedio", un calcinaccio che si trovava a "un
metro e 90 dal suolo
Marco Salvi, ieri in aula, ha ribadito la sua prima versione dei fatti e
cioè che lo sparo era stato diretto. Il medico legale ieri è stato
ascoltato dal tribunale sulle ferite riportate da Mario Placanica. Ma era
anche stato il medico legale che aveva effettuato l'autopsia sul corpo di
Carlo Giuliani. Per questo ieri, in aula, la difesa aveva chiesto di
poterlo ascoltare anche sull'esame autoptico effettuato sul corpo di
Giuliani per verificarne l'attendibilità. Dopo una lunga camera di
consiglio, il tribunale ha autorizzato le domande sull'autopsia.
Salvi ha così risposto alle domande dell'avvocato Ezio Menzione che
rappresenta i genitori di Carlo Giuliani. Al termine dell'udienza, il pool
degli avvocati della difesa ha chiesto copia integrale degli atti del
dibattimento. E' difficile ritenere che il caso Placanica possa essere
riaperto: anche perché in aula, ieri, non è stato detto nulla di nuovo.

Elisabetta Vassallo

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