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16.06.04

secolo xix: il Comune di genova parte civile per la Diaz

Diaz, il Comune parte civile Il sindaco si costituira' all'udienza per l'irruzione durante il G8 Genova.

Il Comune di Genova si appresta a costituirsi parte civile
anche nei confronti dei ventisei funzionari e dirigenti della polizia indagati per l'irruzione notturna nella scuola Diaz durante il G8 del 2001.
E?? questa l'anticipazione che circola nei corridoi di Palazzo Tursi, sede del municipio, in vista dell'udienza che il giudice delle indagini preliminari, Daniela
Faraggi, ha fissato per il 26 giugno. La decisione potrebbe essere assunta dalla giunta nella seduta di domani: l'argomento era gia' stato affrontato alla fine
del mese scorso, ma in quella circostanza il sindaco Giuseppe Pericu si era limitato ad informare i colleghi della notifica dell'atto giudiziario da parte
della magistratura. Ora, pero', e' arrivato il momento di prendere una decisione.
Secondo indiscrezioni, l'avvocato Cesare Manzitti (a cui l'amministrazione comunale si era di recente rivolta per tutelarsi in un procedimento a carico dell??Ilva di Cornigliano) sarebbe pronto ad assumere l'incarico.
La costituzione di parte civile del Comune nei confronti dei 29 funzionari e dirigenti della polizia rappresenta per la giunta Pericu, una coalizione di centrosinistra a guida Ds, un argomento particolarmente delicato sotto il profilo politico, dopo le violente polemiche che seguirono alla decisione dell'amministrazione comunale di presentarsi al processo contro 56 manifestanti al G8 accusati di devastazione e saccheggio. La costituzione di parte civile venne poi respinta dal tribunale, ma Rifondazione comunista, che faceva parte della
maggioranza e aveva due assessori di riferimento in giunta, non condivise quella posizione, chiese e non ottenne il ritiro della delibera e alla fine abbandonò
l'esecutivo, dividendosi anche al proprio interno. Un assessore si dimise dall??incarico, l'altro rimase in giunta ma lascio' il partito.
Invano un documento politico per ribadire il giudizio dell'amministrazione
comunale sui giorni del G8, che denunciava le tante pagine ancora oscure e si
riservava la possibilita' di assumere analoghe iniziative nei casi Diaz e Bolzaneto, in cui sul banco degli accusati ci sono le forze dell'ordine, cerco' di ricucire lo strappo politico. Se saranno contestati danni materiali, ci costituiremo parte civile anche nei processi Diaz e Bolzaneto, disse allora il sindaco Pericu, che ha sempre considerato la decisione della giunta
un atto tecnico, amministrativo, conseguenza del fatto che il Comune (e quindi la popolazione genovese) era stato individuato dalla magistratura come parte
lesa. In questo caso, i danni materiali sarebbero quelli provocati durante l'irruzione ai computer della scuola.
Andrea Plebe

il processo ai NO GLOBAL
«Ho visto ??Molotov? lanciare bottiglie incendiarie
contro auto e varie sedi di banche e finanziarie»
Momenti di scontro durante il G8 di Genova
Genova. «Ho visto ??Molotov? mentre
lanciava bottiglie incendiarie contro
sede di Area Banca, Cisalpina Tours,
Banca Antoniana Popolare Veneta e Itafinco.
E contro auto. L??ho visto e l??ho
fotografato ripetutamente». E?? la deposizione
di Marino Baldassarri di Faenza,
all??udienza di ieri mattina del processo
contro 25 no global imputati di devastazioni
e saccheggi durante il G8. Il
racconto si riferisce ad alcuni scontri
del 21 luglio 2001, in corso Italia. ??Molotov?,
l??imputato a cui si è riferito il
teste, è Pippo Puglisi, catanese, rimasto
carcere più di tutti gli altri. Prima
Sicilia, poi a Marassi. Puglisi è accusato
di numerosi lanci di bottiglie incendiarie.
A riprenderlo in varie fotografie
è stato dunque il teste dell??accusa,
dei pm Anna Canepa e Francesco
Canciani, Marino Baldassarri: che ha ricostruito
le sequenze degli assalti. Baldassarri,
fotografo amatoriale, aveva
raggiunto Genova per partecipare al
torneo dei pacifisti e si era trovato in
mezzo a uno dei momenti più violenti.
«Durante l??assalto alla Itafinco, ??Molotov?
mi ha chiesto a gesti di passargli
una bottiglia incendiaria che era nello
zaino ?? ha continuato il teste ?? Almeno
ho capito così perchè mi ha prima
indicato lo zaino a terra e poi la molotov
che aveva già in mano». Il testimone
ha anche commentato negativamente
il comportamento delle forze
dell??ordine: «Hanno iniziato ad intervenire
soltanto dopo due ore di devastazione.
Solo allora è sopraggiunto uno
schieramento di poliziotti e un fitto
lancio di lacrimogeni, tanto che ho
pensato bene di indietreggiare per evitare
di essere scambiato per uno dei
manifestanti violenti». Baldassarri, parlando
su alcune sequenze fotografiche
proiettate in aula, ha descritto momenti
della manifestazione caratterizzati da
incendi. Gli avvocati di Puglisi, Tartarini
e Buonamassa, lo hanno tartassato di
domande sino a farlo cadere in qualche
contraddizione. Il teste ha detto che
dopo tre anni non ricordava con precisione
alcuni particolari.
E?? stata poi la volta di Domenico
Frassinetti, fotografo, che ha raccontato
la sua aggressione, il 21 luglio 2001, in
corso Torino. Fu picchiato con un bastone
da un giovane mascherato che
indossava una maglia gialla da calcio
con il numero 1. Il fotografo ha raccontato
di essere stato rapinato della borsa
che conteneva alcuni teleobiettivi, uno
zoom e del materiale fotografico del
giorno precedente: un danno calcolabile
in oltre 5 milioni di vecchie lire, che
non gli è stato ancora risarcito.
Elisabetta Vassallo

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