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24.05.05

Secolo XIX: risarciemnto a 2 donne picchaite dalla polizia

Scontri al G8, risarcimento per due donne picchiate e insultate dai poliziotti
Genova, il tribunale civile ha riconosciuto la "limitazione della libertà personale" a un'avvocatessa e a una biologa bolognesi

Genova Primi risarcimenti riconosciuti per le violenze perpetrate dalla forze dell'ordine a due donne, un'avvocatessa e una biologa, che erano tra i manifestanti del G8 genovese. Il giudice della sezione civile del tribunale Roberto Braccialini ha condannato il ministero degli Interni a corrispondere all'avvocato Anna Maria Tonioni 14 mila e 600 euro e alla dottoressa Antonietta Costantino 13 mila euro. Il ministero dovrà anche rimborsare le ricorrenti delle spese di giudizio.
L'avvocato Tonioni, si legge nella sentenza, aveva partecipato, il 20 luglio del 2001, assieme ad altri avvocati, alle manifestazioni di quei giorni in qualità di "osservatore legale" per conto del Genoa Social Forum. Tutti gli osservatori legali, per una rapida identificazione, indossavano una maglietta gialla con grandi adesivi rossi sul davanti e sulla schiena con scritto Avvocati - Lawyer e sul retro la scritta Organizzazione.
Venerdì 20 luglio 2001 verso le 13 Anna Maria Tonioni, insieme a Antonietta Costantino, una sua amica giunta con lei a Genova da Bologna per partecipare alle manifestazioni collegate al G8, si trovava in piazza Alessi, a Carignano, che era compresa nella "zona gialla": ovvero un'area in cui erano vietate le manifestazioni pubbliche. In quel momento in piazza Alessi stazionavano alcuni blindati con forze dell'ordine in assetto antisommossa. La situazione sulla piazza era normale e tranquilla ma ad un certo punto i furgoni e le macchine della polizia di Stato, con una manovra di accerchiamento, si arrestavano di fronte alla Tonioni, alla Costantino ed alle altre persone in loro compagnia. Gli agenti, con il casco che copriva il viso, saltavano giù dai veicoli e, senza alcun motivo, piombavano addosso al gruppetto di persone, assolutamente pacifiche, urlando in maniera concitata "Via, via, via". Un poliziotto con il casco abbassato sul volto, guanti e manganello in mano, si dirigeva con impeto verso Anna Maria Tonioni urlando: «Giù brutta troia, giù!». L'avvocato alzava le braccia e rimaneva immobile con le spalle contro il muro di un edificio: malgrado ciò il poliziotto alzava il manganello per colpirla e la professionista si copriva la testa per ripararsi e si sdraiava per terra. L'agente a quel punto la colpiva violentemente sulla schiena più volte, all'altezza delle reni. I colpi e gli insulti continuarono, malgrado i presenti manifestassero chiaramente ai poliziotti l'assoluta estraneità della donna ad alcuna manifestazione violenta. Dopo aver pesantemente picchiato con i manganelli altre persone, ed in particolare Antonietta Costantino provocandole ecchimosi, i poliziotti ritornavano sui loro cellulari e ancora urlando violentemente insulti si allontanavano rapidamente.
Al giudice non sono mancate le prove di quanto testimoniato dalle due protagoniste e da alcuni testimoni oculari: due di loro, infatti, erano muniti di macchine fotografiche, e quanto è stato documentato nel dossier fotografico delle due ricorrenti prova indiscutibilmente la ricostruzione. Ci sono due fotografie che si riferiscono al momento saliente dell'episodio una inquadra la Tonioni a terra "schiacciata" contro lo spigolo d'angolo del palazzo, tenuta ferma con lo scarpone, puntato contro la schiena da un poliziotto ripreso di spalle, e l'altra la Costantino accovacciata mentre si protegge il capo. Posizioni a difesa da colpi di manganello che hanno trovato riscontro nel referto medico emesso da un ospedale bolognese stilato quando le due amiche avevano fatto ritorno nella loro città. Il giudice Braccialini, nella sua sentenza, sottolinea che le immagini fotografiche hanno fornito l'esatta percezione visiva della limitazione della libertà personale che hanno vissuto la Tonioni e la Costantino. E contro le limitazioni della libertà personale vi è un preciso articolo della Corte Costituzionale.

Elisabetta Vassallo
24/05/2005

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