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12.02.13

Repubblica Genova Violenze alla Diaz sul danno allo Stato è guerra di procure

Violenze alla Diaz sul danno allo Stato è guerra di procure
“I poliziotti condannati hanno sporcato l’immagine”
DONATELLA ALFONSO

LO STATO va risarcito da parte dei suoi stessi uomini condannati per la
bestialità della notte del 21 luglio 2001 alla Diaz: perché quanto è
successo in quelle ore di follia di quasi dodici anni fa, nella scuola
genovese, fa ipotizzare «un possibile danno erariale e all’immagine subita
dall’amministrazione per gli interni». Benissimo: ma tocca a Genova, dove
il fascicolo è già stato aperto da tempo, occuparsene, oppure a Roma,
visto che sulla vicenda sta indagando la Procura regionale del Lazio per
la magistratura contabile e l’indagine stessa è stata portata ad esempio
dal Procuratore generale Salvatore Nottola tra i 300 milioni di euro spese
inutili?
Il conflitto di competenza, insomma, si scontra con un dato accertato
ovunque: e cioè quanto l’immagine della Polizia sia stata sporcata da
quanto avvenuto alla Diaz.
Ma a Genova, peraltro, erano aperti da tempo fascicoli analoghi non solo
sulla Diaz, ma anche sulle torture di Bolzaneto e sulla vicenda
dell’allora vicequestore Perugini immortalato mentre prendeva a calci in
faccia un minorenne; a Roma invece si apprende che, dopo la sentenza della
Cassazione che ha acclarato le responsabilità, sul danno erariale sta
indagando la Procura regionale del Lazio della magistratura contabile,
perché è il Viminale, sede del
ministero degli Interni e quindi di stanza a Roma, ad essere ipotizzato
come parte lesa. Ma la Procura genovese ha scritto una lettera urgente
alla Procura generale nazionale perché il conflitto di competenza venga
risolto e si decida chi deve continuare l’indagine. Sulla quale, come
spiega Ivan De Musso, presidente della sezione giurisdizionale per il
Lazio, ora c’è il segreto istruttorio.
«La Procura laziale sta lavorando - spiega De Musso -
Quando il danno all’immagine ha l’origine in una causa penale, non è
pregiudiziale attenderne la fine, ma a quanto mi risulta sulla Diaz è
avvenuto. Quindi le persone ritenute responsabili dovrebbero essere state
le stesse che hanno danneggiato l’immagine della polizia e del ministero
egli Interni». L’indagine verrà illustrata il prossimo 20 febbraio,
durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario per la sezione laziale della
Corte dei Conti. O clamorosamente
tutto si fermerà per decidere se siano gli uffici della capitale o di
Genova ad occuparsene?
E si vedrà, in quell’occasione, se anche l’immagine di Genova, oltre che
quella della polizia, sia stata danneggiata da quanto avvenne alla Diaz, o
se il rimborso verrà valutato solo nei confronti del ministero
dell’Interno. «Noi non chiedemmo un risarcimento sotto quel profilo, ci
vennero invece rimborsati i danni materiali - ricorda Giuseppe
Perìcu, sindaco di Genova nei giorni del G8 - Una quindicina di miliardi
di vecchie lire, con i quali riuscimmo a rifondere i danni ai privati che
avevano subito danni, oltre che quelli lamentati dal Comune. Ne
restituimmo anche una parte, oltre un miliardo e mezzo che poi ci venne
restituito. Peraltro ci sono tutti i presupposti giuridici sul danno
d’immagine per la Polizia e il ministero dell’interno ».

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